«Chi sa parli».

È l'accorato appello rivolto all'intera comunità dal sindaco e dal consiglio comunale, che si è riunito assieme ai rappresentanti delle forze dell'ordine e il parroco. Intanto è caccia al piromane, che sabato mattina ha appiccato il fuoco, distruggendolo, all'altare ligneo barocco del 1600, assieme alla statua del santo, all'interno della antica chiesa di San Demetrio.

C'è l'indignazione della gente, che ha partecipato numerosa all'imponente manifestazione per la pace, organizzata dall'Azione Cattolica.

Una marcia per la pace, che si è trasformata nella marcia del dolore, per quanto è stato fatto l'altro ieri nella chiesa patronale.

Il corteo, con in testa il parroco don Salvatore Biccai, il sindaco Luigi Daga e esponenti delle forze dell'ordine, ha attraversato le vie del paese e poi si è fermato davanti alla chiesa presa di mira dal misterioso piromane, che in questi ultimi tempi sta terrorizzando il paese.

Non ha voluto fare accuse il parroco durante l'omelia, ma ha parlato semplicemente dei danni ad un bene immenso che è patrimonio dell'intera isola.

Intanto dalla zona di San Giorgio è stata rubata anche l'auto dell'ex parroco monsignor Giovanni Antonio Niola. Così come la settimana scorsa quella del parroco don Salvatore Biccai, che è stata ritrovata bruciata. Dopo l'attacco alla chiesa di San Demetrio, nel paese si vive un clima di terrore. Qualche settimana fa era stata incendiata la cappella del cimitero, poi un autofficina e il portone di una abitazione.

Tanti altri episodi, che sembrerebbero condurre all'azione di uno squilibrato, anche se i carabinieri non escludono che dietro via siano altre persone.
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