Sindia, le parole dimenticate: un libro in lingua sarda di Vittorio Pinna
«È arrivato il momento di riprendere la voce di cui molti sardi non hanno più memoria»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
"Peraulas olvidadas". Le parole dimenticate e le ipotesi filologiche sono il contenuto di un libro, interamente scritto in limba, di Vittorio Pinna, 84 anni, di Sindia, già assessore e consigliere provinciale e vice presidente della Comunità montana.
Perchè un libro? «Studio lingua sarda dal 1963. Il libro contiene parole e discorsi in sardo ormai dimenticati, che in tanti non usano, preferendo italianizzare tutto. Vorrei trasmettere ai sardi questo messaggio, per recuperare la nostra lingua e la nostra cultura. Il sardo molti lo parlano e non lo sanno leggere. E' arrivato il momento di riprendere la voce che molti sardi hanno dimenticato. Abbiamo necessità di parlare con gli altri di un linguaggio che è nella natura dell'uomo. Linguaggio che significa ciò che uno pensa, il significato che da alle parole, ciò che utilizza per farsi capire dagli altri».
Vittorio Pinna è del parere che una lingua non si può imporre ad un popolo cercando di unificarla, con la cosiddetta lingua Comuna o di Mesania. «Sappiamo che la lingua, come tutti i fatti di cultura, almeno in parte, è in modo costante sempre in movimento attraverso i sentieri del tempo».
Nel libro Vittorio Pinna cerca di chiarire molti aspetti sull'uso della lingua sarda, quella che si è sempre parlata e quella che bisogna tutelare.
"Peraulas olvidadas" contiene tutte le ipotesi filologiche sul pensiero di Vittorio Pinna.