«Senza di noi operatori non si va da nessuna parte».

A ribadirlo giovedì sera durante l’assemblea pubblica convocata dagli operatori della zona industriale di Nuoro, il presidente del Cop, il consorzio operatori di Pratosardo Giampiero Pittorra. «È stata un’assemblea partecipata spontanea e ricca di interventi, un bel momento di confronto - ha ribadito Pittorra - Speriamo si concluda il passaggio della Zir al Comune in tempi brevi per voltare pagina e pensare al rilancio di Pratosardo e di Nuoro».

Dal 2009 il consorzio regionale Zir Pratosardo è commissariato.

Il Comune ha votato la disponibilità ad acquisire beni e Zir dalla Regione che a sua volta si è impegnata alla cessione a costo zero.

Un passaggio dove, nella futura gestione, gli operatori chiedono di essere coinvolti. Ma per la coordinatrice cittadina di Fratelli d’Italia Pratosardo, Laura Sanna, «la zona Industriale di Nuoro è l'emblema di una classe politica lontana dal tessuto produttivo».

Sanna, fresca di nomina come coordinatrice cittadina di Fratelli d'Italia giovedì sera ha partecipato all'assemblea pubblica convocata dagli imprenditori di Pratosardo sul tema caldo del passaggio della Zir, commissariata da quasi un decennio, al Comune di Nuoro.

«Ho toccato con mano l'inefficienza di una classe politica cittadina che non ha minimamente risolto nessuno dei problemi sul tavolo» accusa Sanna, che aggiunge: «Ho visto una lunga sfilata di politici per lo più in campagna elettorale mentre Nuoro scivola verso il basso».

Tanti i temi irrisolti, ma l'esponente del partito della premier Meloni pone l’accento soprattutto sulla questione degli insopportabili miasmi in zona industriale, che più volte, e finora inutilmente, gli imprenditori hanno portato all'attenzione della autorità, incapaci di trovare una soluzione definitiva.

«È un problema che riguarda la salute - sentenzia Sanna – perché il fetore si diffonde in tutta l'area e arriva fino alla città, è evidente che qualcosa, al centro di compostaggio dei rifiuti, non funziona. Inoltre, l'Ecocentro deve essere aperto agli operatori quanto prima. Per fare economia è necessario avere le minime condizioni di base. Così non è possibile lavorare».

Ma è il complesso delle opere strategiche da portare avanti e che mancano, a mettere in allarme la coordinatrice di Fdi. «Non intendiamo – prosegue la coordinatrice cittadina – assistere al declino di Nuoro, al fatto di non aver collegamenti ferroviari, a non avere connessioni dalla zona industriale verso la statale 131: ci aspetta una grande nuova battaglia. È evidente che fino ad oggi si registra un fallimento su tutte le grandi vertenze. Non faremo sconti neanche alla Giunta Regionale perché la questione Nuoro viene prima di tutto. Finora l'amministrazione Soddu non è andata oltre le solite generiche lamentele mancando a tutte le promesse fatte. Non ci si può accontentare di inutili opere secondarie: piste ciclabili e rotonde, niente rispetto alle richieste del tessuto produttivo, peraltro vessato dai tanti tributi ma senza che possa usufruire dei relativi servizi».

Fabio Ledda

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