Restituire voce al cuore dell’Isola e riportare nell’agenda operativa la “vera questione sarda”, quella della lotta allo spopolamento, per dare centralità, pari diritti e opportunità di sviluppo alle zone interne, partendo da una forte mobilitazione che coinvolga la Comunità in un’alleanza tra città e paesi.

Se ne è parlato nei giorni scorsi a Badde Salighes durante l’assemblea della “rete delle Associazioni –Comunità per lo sviluppo”, riunita dopo un anno di fermo, dovuto all’emergenza sanitaria.

Trentasette associazioni tra le più rappresentative dell’Isola unite con l’obiettivo di “stimolare e motivare la politica, i cittadini e le imprese a trovare le soluzioni e a realizzare le riforme per l’inversione di rotta”.

“È un fatto storico, politico e culturale di enorme rilevanza per tutta la Sardegna – dice Fausto Mura, presidente protempore della Rete – forse il fatto politico più importante nella storia dell’autonomia dopo i tempi dei Piani di Rinascita”.

Tra gli obiettivi prioritari: fiscalità di vantaggio, zona franca rurale, abbattimento della burocrazia, introduzione di reti a banda larga e connettività, piano casa e il recupero degli edifici disabitati.

Si lavora per attivare una “grande mobilitazione culturale, politica e sociale” di cittadini e di comunità, del mondo accademico e del sistema delle imprese. Sono stati costituiti gruppi di lavoro per aggiornarne il manifesto, alla luce delle nuove realtà e degli imponenti flussi finanziari che saranno disponibili attraverso il Recovery fund e gli altri fondi europei.

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