«Ospito turisti in casa ad Aritzo come faceva mio figlio Cesare: voglio onorare la sua memoria»
La decisione di Maria Sulis, madre del cinquantacinquenne morto ad agosto dopo una caduta accidentale: porte aperte a una coppia per la sagra dello castagnePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
La sua improvvisa scomparsa, avvenuta lo scorso 16 agosto, dopo la caduta accidentale da un muro a ridosso della statale 295 aveva fatto piombare nello sconforto Aritzo e tutto il territorio. E ai funerali di Cesare Manca (55 anni), volontario per decenni attivo fra parrocchia e impegno sociale, a centinaia avevano raggiunto il paese barbaricino, pur di abbracciare una famiglia distrutta dal dolore. Che ora, cerca di rialzarsi ricordando il proprio caro, attraverso la grande generosità con cui lui accoglieva i turisti in transito ad Aritzo.
Porte aperte
Per Manca che, fin dalla gioventù aveva stretto amicizie in tutta l’Isola, era divenuta un’abitudine ospitare in casa diversi visitatori in occasione della sagra delle castagne. Un modo, il suo, per far vivere l’essenza di uno degli eventi più attesi dell’autunno in Sardegna, anche a coloro che non disponevano di grandi possibilità economiche per soggiornare fra hotel e b&b.
Ora, a circa quattro mesi dalla sua morte, la madre Maria Sulis (74) è pronta a raccoglierne il testimone. «Nonostante la nostra famiglia sia ancora reduce da un dolore immenso - racconta Sulis - per la Sagra di questo fine settimana abbiamo pensato di offrire la camera di Cesare a una coppia che arriverà dal Campidano. Un modo per far rivivere il ricordo di mio figlio, che amava promuovere l’immagine di Aritzo a tutti, invitandoli a visitare le bellezze che ci circondano.
Lo dice con un filo di emozione tzia Maria, ricordando l’amato figlio, anche nella battaglia per superare gli ostacoli della disabilità: «Benché fosse affetto da dei problemi fisici che lo limitavano in parte anche nei movimenti - racconta la donna - Cesare è sempre stato autonomo e disponibile ad impegnarsi non solo in casa, ma in più iniziative del paese. Aveva trovato nella parrocchia di San Michele e in tante associazioni che animano Aritzo una seconda casa. Sapere che abbia raccolto la stima e l’amore di tutti ci riempie d’orgoglio».
Gesto disinteressato
Per questo si guarda ad un futuro che ne ricordi la figura in più iniziative solidali: «Con l’atto di donare la sua camera non intendiamo cercare pubblicità - aggiunge la pensionata – bensì continuare a realizzare un piccolo, grande gesto, che aiutava Cesare ad essere felice aiutando il prossimo. Per lui tendere la mano a chi viveva delle difficoltà era motivo di gioia. E noi continueremo in questa missione».
La chiesa e il Comune
Anche il parroco padre Giovanni Zedda si dice «orgoglioso del grande gesto di generosità della famiglia Manca» ricordando «l’amico Cesare come un prezioso punto di riferimento, ma soprattutto un esempio per tutti a non mollare mai». Padre Zedda traccia un ricordo commovente dell’amico: «Per lui la generosità è sempre stata più forte di tutto, anche della disabilità, che non ne ha mai scalfito atti di carità verso i più bisognosi».Il sindaco Paolo Fontana, plaude «a un’iniziativa che rende omaggio a un grande amico, che ha rappresentato tanto per tutti noi. Per questo ci impegneremo a valutare più iniziative in suo ricordo, coinvolgendo tutta la popolazione».