Lo avevano già fatto qualche anno fa: ricordare le donne uccise o vittime di violenza di genere, facendo sfilare 100 donne con l’abito tradizionale del paese e le scarpe rosse ai piedi. A Orune la questione femminile è sentita profondamente e fa parte di azioni volte alla sensibilizzazione di questo doloroso fenomeno sociale che investe tutti, nessuno escluso.

«È nostro dovere fondamentale, come amministratori e come cittadini, promuovere e presenziare a questa manifestazione; lo dobbiamo a tutte le donne del mondo che ancora subiscono umiliazioni che sfociano spesso in tragici femminicidi” sono le parole di Giovanna Porcu, sindaca di Orune durante il taglio del nastro che inaugura la panchina rossa donata alla comunità dall'amministrazione, durante la cerimonia che si è svolta stamattina nei giardini pubblici di Corso Repubblica.

Per Giuliana Pittalis, assessore alla cultura del comune «la panchina rossa rappresenta un’opera civile capace di coinvolgere adulti e bambini, un simbolo di rifiuto verso la crudeltà e la violenza, un luogo dove sedersi a riflettere e ascoltare le voci delle donne che non ci sono più».

Alla cerimonia, officiata dal parroco Don Totoni Cosseddu, hanno partecipato gli alunni del plesso scolastico di Orune.

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