Cresce il numero di stranieri e continentali che scelgono di trasferirsi ad Orosei per vivere. Con un impatto modesto ma costante sui dati relativi alla popolazione residente, che risultano in controtendenza con l'andamento dei paesi vicini.

La "perla perduta sulla costa orientale della Sardegna": così la definiva D. H. Lawrence quasi un secolo fa nei suoi appunti di viaggio, ammirandola ma solo di passaggio. Invece oggi Orosei colpisce - e affonda - gli stranieri.

Cercano casa da comprare, aspirano ad una vita di qualità, che considerano in termini di tranquillità, bel clima, contatto con la natura, cibo sano. Sono i nuovi immigrati del XXI secolo, cinquantenni provenienti dal Nord Italia, dalla Svizzera e dalla Germania, che vogliono "rallentare".

Alcuni lavorano da casa grazie ad internet, altri viaggiano spesso e con qualche mese di lavoro all'estero riescono a vivere bene sull'isola, altri ancora vogliono reinventarsi daccapo e lasciano le loro professioni per investire e aprire nuovi business.

Al contrario di Nuoro, Dorgali, Siniscola e degli altri comuni limitrofi, la popolazione residente ad Orosei mostra un trend costantemente positivo negli ultimi anni.

Nel 2018, si contavano 7081 abitanti, dei quali 109 nuovi iscritti provenienti da altri comuni e 14 dall'estero. Nonostante i molti emigrati, il bilancio resta tuttavia positivo (+31 unità).

Nel 2019 gli stranieri residenti erano 530, pari al 7,5% della popolazione.

Cifre modeste, quasi del tutto assorbite dalle comunità romena, marocchina e cinese, fatta di immigrati per motivi di lavoro. Subito sotto troviamo però tedeschi e svizzeri, in tutto 36 nuovi iscritti.

Barbara Carcone
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