Nessun vizio totale dell'intero procedimento, ma semplicemente la riammissione in dibattimento per la parte civile che avverrà il prossimo 21 luglio. Marco Mereu fratello di Antonello, il 25enne di Dorgali che il 13 marzo 2014 perse la vita dopo essere stato colpito alla testa da un oggetto appuntito mentre era al lavoro in una cava di Orosei, sarà parte lesa in questa vicenda al fianco della madre che si era già costituita nel processo iniziato nel 2016, e per cui era attesa la sentenza.

Un dibattimento che era stato aperto per una morte sul lavoro, ma che ha svelato un’altra verità inquietante: Antonello fu ucciso.

Il giudice del Tribunale di Nuoro, Alessandra Ponti, con un'articolata ordinanza, ha rigettato l'eccezione presentata dal legale di Marco Mereu, l'avvocatessa Monica Macciotta, che l'udienza scorsa, a dibattimento ormai chiuso, aveva chiesto la regressione del procedimento alla fase di udienza preliminare perché il suo assistito non era intervenuto nel processo nonostante avesse nominato un difensore e non fu mai stato citato né in fase di udienza preliminare, né nella citazione a giudizio.

Un’omessa notifica che la Macciotta aveva chiesto di sanare con la ripartenza dall’udienza preliminare. Per il giudice però, Marco, già dal 2016 insieme alla madre e al padre, aveva nominato ed eletto domicilio presso un altro legale, Alessandro Dedoni, a cui fu notificata la fissazione dell'udienza preliminare,  ha spiegato il giudice rigettando la richiesta di regressione alla fase dell'udienza preliminare. Il legale dei familiari della vittima però cambiò, con la mamma che ora è rappresentata da Pietro Salis.

Per questo la concessione di rimmissione per la costituzione di parte civile di Marco Mereu che avverrà il prossimo 21 luglio con le conclusione delle Macciotta e l’attesa sentenza. La richiesta del fratello della vittima era arrivata nel processo con istruttoria chiusa e richieste di assoluzione per i proprietari e responsabili della cava, imputati di omicidio colposo e mancato rispetto delle normative sulla sicurezza nei cantieri. A giudizio ci sono Giovanni Mele, titolare della società per cui lavorava la vittima, e due dipendenti, Sergio Floris e Ignazio Masala difesi dagli avvocati Basilio Brodu, Gianfranco Mattana, Fabio Serra, Pasqualino Moi e Giovanni Colli. La morte di Mereu infatti in dibattimento ha aperto un giallo: a dieci anni dalla morte, la perizia del Tribunale parla di omicidio.

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