"La filiale di Oniferi si trasferisce". Una frase sibillina che il direttore generale del Banco di Sardegna, che di sardo oramai ha ben poco (visto che si chiama BPER), ha recapitato al sindaco di Oniferi Stefania Piras per annunciare a suo modo la chiusura della filiale e un'importante servizio per il paese.

La reazione della prima cittadina di Oniferi non si è fatta attendere ed è stata durissima.

"Posso dire tante cose sullo spopolamento - tuona Stefania Piras - Però sulla codardia di chi parla di trasferimento una cosa la voglio dire. Mi fate pena. Abbiate quantomeno la decenza di non prendere in giro chi già si sente figlio di un dio minore".

Il sindaco per spiegare ancora meglio la sua indignazione chiama in causa le parole sull'argomento del presidente Uncem. "L'ipocrisia e la retorica di ‘che belli i borghi, che bella la montagna’, ‘come siete fortunati’. ‘Compriamo casa in un borgo’, ‘ci sono le case a 1 euro, sono perfette’. Salvo poi accorgersi che ‘eh ma qui c’è la neve’, ‘manca l’asilo… e pure il pediatra!’. ‘Vivere qui costa caro… i chilometri da fare in auto sono molti’. ‘Manca la connessione e il telefono prende malissimo. Poveretto chi vive nei borghi’". “Ecco - continua - in mezzo a questo movimento del pendolo schizofrenico, ci siamo noi. Ci sono le comunità, con i Sindaci e i comuni dei territori montani, rurali, interni del Paese, alle prese con una retorica che vorremmo evitare di leggere nei bandi e nelle lettere dei direttori generali di turno. Abbiate la decenza di dare alle scelte le giuste parole. Siete codardi nelle azioni e nelle parole".

Frasi amare, quindi, pesanti come macigni, quelle di Stefania Piras, che si sente tradita. E insieme a lei tutta la comunità.

A rendere meno amara la decisione del noto istituto di credito la solidarietà dei sindaci sardi. Tanti. Ma questo non basta.

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