Oggi è stata posata la prima pietra per la costruzione a Macomer della prima Casa di Comunità in Sardegna. Questo grazie a un accordo di collaborazione nato tra l'amministrazione comunale di Macomer e la direzione della Asl di Nuoro. A fare da apripista, e l'auspicio è che l'esempio venga seguito in tutti i comuni del Marghine, è il medico di base Teresa Bucciarelli, medico di base, che ha anticipato di fatto una innovazione prevista da un decreto ministeriale. La dottoressa Bucciarelli, che è anche consigliere comunale di maggioranza, ha trasferito il suo ambulatorio nei nuovi locali del Poliambulatorio di Nuraghe Ruiu, mantenendo peraltro gli stessi giorni e orari di apertura. Nel presidio di Nuraghe Ruggiu opera da qualche anno anche il medico specializzando in medicina generale, Laura Foddai.

La dottoressa Teresa Bucciarelli nei nuovi ambulatori di Nuraghe Ruiu
La dottoressa Teresa Bucciarelli nei nuovi ambulatori di Nuraghe Ruiu
La dottoressa Teresa Bucciarelli nei nuovi ambulatori di Nuraghe Ruiu

«Di fatto, si sta avviando il nuovo modello di sanità territoriale, così come delineato nel decreto ministeriale che prevede la realizzazione della Casa della Comunità», dice la direttrice del distretto, Maria Giovanna Porcu. «L’auspicio è quindi passare da un modello di medicina di attesa a quello, più contemporaneo, improntato sulla medicina d’iniziativa». Il sindaco Riccardo Uda, aggiunge: «Il Comune di Macomer sta facendo convintamente e in maniera determinante la sua parte per potenziare i servizi sanitari territoriali. La presenza dei Medici di Medicina Generale in un contesto come quello del presidio sanitario di Nuraghe Ruiu che accoglie numerosi servizi,potrà garantire il raggiungimento di questo obiettivo. Stiamo al contempo seguendo con attenzione tutte le emergenze ancora aperte a partire dall’assenza nel territorio del servizio del Pediatra di libera scelta su cui stiamo lavorando per trovare quanto prima una soluzione».

Restano però i problemi, che sono stati presi in esame in una partecipata assemblea pubblica con i sindaci del territorio, che si è svolta lunedì sera a Macomer, organizzata dal Comitato per la Tutela della Salute nel Marghine. Nell'assemblea sono stati messi in evidenza soprattutto i problemi legati ai bambini. In tutto il Marghine, infatti, sono circa 810 i bambini senza pediatra. Non solo. Si è parlato del laboratorio analisi, chiuso ormai dal 2016, con la struttura trasformata in un semplice centro prelievi, dove da qualche giorno non si accettano più di 35 pazienti al giorno. Mancano gli specialisti e l'intero sistema sanitario pubblico è attraversato da una grave sofferenza, con lunghe attese per le visite specialistiche. La mobilitazione resta in piedi e si aspetta l'incontro convocato a Cagliari dall'Anci Sardegna per il 10 dicembre.

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