Un'odissea che continua. Anche ieri l'alunno della terza elementare di Nuoro era da solo in classe. Tutto il giorno. Durante il tempo normale e nel pomeriggio.

In quella classe che, mese dopo mese, si è svuotata, vive con ovvio disagio una situazione paradossale. In quella classe c'era un bambino difficile e in tanti se ne erano andati. Lo scolaretto rimasto solo aveva resistito, insieme ad altri quattro. Ma poi, uno alla volta, tutti i compagnetti sono approdati in altri istituti.

La classe si è ridotta a un alunno. I suoi genitori hanno più volte chiesto che anche lui potesse essere trasferito in un'altra scuola cittadina. Ma la dirigente prima non ha risposto, poi ha comunicato un secco no.

Ora in tanti attendono che la situazione si sblocchi per consentire allo scolaro rimasto solo di aver un normale percorso di studio, crescita e socializzazione. Ieri sulla scrivania del direttore dell'ufficio scolastico regionale è arrivata la lettera esposto dell'avvocato Elvira Lucia Evangelista, che tutela la famiglia dello scolaro.

«Sono molto rammaricata per quanto accaduto. Tutti noi, genitori, amministratori, insegnanti e cittadini dovremmo garantire l'inclusione e insegnare l'accoglienza», dice l'assessore comunale ai Servizi sociali Valeria Romagna, «il Comune si è messo a disposizione della scuola e del minore con un educatore professionale».
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