Al via la stagione operativa del Trenino Verde, che il giorno di Pasquetta parte da Macomer, dove ieri si è riunita la giunta esecutiva della Fondazione, col presidente Elso Rei  e con Roberto Neroni, Carlo Poledrini, Piero Casula, Marcello Ladu, Francesco Zedde, il revisore Gerolamo Meloni, con la partecipazione di diversi sindaci del territorio, oltre quello di Macomer e Bosa, con Franco Scanu, presidente dell'Unione dei Comuni del Marghine.

Nel corso dell'incontro sono stati tracciati gli obiettivi da raggiungere nella stagione che sta per iniziare. L'ordine del giorno e è stato incentrato particolarmente sulla definizione del contratto della Fondazione e Arst, per l'avvio della stagione 2024. Il primo viaggio del 2024 (sold out), è quello del giorno di Pasquetta, che partirà dalla stazione di Macomer per arrivare a quella di Tresnuraghes. Nel mese di maggio dovrebbe riaprire anche il tratto più suggestivo e dopo anni, il Trenino Verde potrà finalmente raggiungere Bosa Marina.

«Due notizie positive per il Marghine e la Planargia - dice il sindaco di Macomer, Riccardo Uda - il trenino verde può essere un elemento di sviluppo nuovo e importante per i territori del Marghine e della Planargia e per le cittadine di Macomer e Bosa. La Fondazione potrà svolgere, in collaborazione con le amministrazioni comunali, un ruolo fondamentale in questa direzione».

L'incontro di Macomer rappresenta anche l'opportunità di sottoporre all'attenzione dell'organo esecutivo della Fondazione il caso del finanziamento regionale di circa 5 milioni di euro del progetto denominato "Rifunzionalizzazione di beni del patrimonio immobiliare della Regione". Si tratta di un intervento per la ristrutturazione e valorizzazione di stazioni e case cantoniere della tratta ferroviaria che collega Macomer e Bosa, che coinvolge il Comune di Macomer (ente capofila), con altri 8 comuni fra il Marghine e la Planargia, quindi le province di Nuoro e Oristano, le rispettive Sovraintendenze, l'Arst e la Regione. Fondi che però sono stati revocati per i ritardi accumulati ma, vista l'importanza strategica del progetto, dovranno essere recuperati. «Attendiamo la nuova composizione della nuova giunta regionale - ha detti Riccardo Uda - per cercare di recuperare le risorse necessarie a realizzare quell'intervento, col sostegno della Fondazione».  

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