Sarà realizzato in emergenza un deposito salme in aperta campagna, come lo definiscono le minoranze, una sorta di "boot hill" (la collina degli stivali) del vecchio West, per far fronte all'emergenza che riguarda gli spazi esauriti nel vecchio cimitero di Macomer.

Un intervento che sarà realizzato con un mini appalto di circa 300 mila euro, ricavati dal rinnovo delle concessioni cimiteriali. I lavori dovrebbero essere ultimati prima della fine della prossima estate.

Nel vecchio cimitero gli spazi disponibili sono esauriti e presto si procederà con la requisizione di alcuni tombini, prima ancora che le salme vengano portate in altri cimiteri del circondario.

Quello che la giunta comunale, in emergenza, intende realizzare nell'immediato tra le località di Padrulongu e S'erbagusa, in attesa che venga rifatta una nuova gara d'appalto, dopo la recente sentenza del Tar, che ha ribadito l'annullamento della prima, è solo una piccola parte del costo complessivo, stimato in oltre 11 milioni di euro.

Nella nuova struttura non ci sarà una cappella per le funzioni religiose, né camera mortuaria, neanche l'alloggio per il custode e gli uffici con locali di servizio, ma solamente un deposito di salme, per cui è evidente che le cerimonie funebri continueranno a svolgersi nell’attuale cimitero.

Saranno recintati, con elementi prefabbricati, circa cinquemila metri quadri di terreno, dove le uniche opere previste sono la predisposizione dell’impianto elettrico (senza pali e lampade), di quello idrico e fognario, i camminamenti interni (senza rifiniture), un blocco bagni di 7 metri, quindi una batteria di 80 loculi, con campo di inumazione a terra.

Una località, tra l'altro, raggiungibile solo attraverso una stradetta di penetrazione agraria. Duro il documento delle minoranze in consiglio comunale, che attaccano su tutti i fronti la Giunta guidata da Antonio Succu.
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