L'Ufficio del Giudice di Pace di Macomer da oggi non è più operativo. Chiuso per carenza di personale. A comunicarlo è il Tribunale di Oristano, in applicazione del decreto del 3 marzo, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale lo scorso 31 marzo. Tutte le competenze torneranno in capo all'ufficio del Giudice di Pace di Oristano, comprese le pratiche legate al Cpr. 

«L'Unione dei Comuni del Marghine - dice il presidente, Gian Pietro Arca - si è dovuta arrendere di fronte al rifiuto della Corte dei Conti di poter assumere il personale».

L'ufficio del Giudice di Pace di Macomer, chiuso per decreto nel 2012, venne riaperto grazie all'impegno dei Comuni del Marghine, che volevano in questa maniera tenere aperto l’importante servizio, assumendosene tutti gli oneri, compresi i locali  di piazza Sant'Antonio, dell'ex sezione staccata del tribunale di Oristano, di proprietà del Comune di Macomer, per contrastare il fenomeno dello spopolamento. Da allora ai Comuni anche l'onere di fornire il personale, che ora è venuto a mancare.

Ultimamente l'ufficio era composto da un solo giudice, collocato a riposo e sostituito da un facente funzione, quindi da due soli dipendenti comunali in posizione di comando nell'Unione dei Comuni, che svolgevano funzioni di cancelliere e funzionario giudiziario, appesantiti da un ingente carico di lavoro dovuto ai numerosi procedimenti giudiziari trattati, a seguito dell'attività legata al centro di permanenza per il rimpatrio dei migranti (Cpr). «Abbiamo cercato in tutte le maniere di tenere aperto l'ufficio, ma ora ci siamo dovuti arrendere di fronte alla grave situazione venutasi a creare con la carenza di personale - aggiunge Gian Pietro Arca - ci siamo impegnati anche per sopperire alle manchevolezze dello Stato». La situazione però non è cambiata, neanche di fronte a una interrogazione parlamentare del deputato di Forza Italia, Pietro Pittalis. Il Marghine e non solo, quindi, perde un altro importante servizio, con la più totale indifferenza dello Stato.

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