Lo storico caseificio Centola di Macomer, dove veniva prodotto il primo pecorino di esportazione negli Stati Uniti, costruito nel 1908, rischia di scomparire.

È infatti crollato anche quello che restava del tetto. E i muri sono pericolanti, rischiando di cadere sulla strada, all'ingresso nord del capoluogo del Marghine.

Edificato ai lati della ferrovia dal commerciante lucano Domenico Centola (che assieme a Francesco Albano nel 1905 avviò l'importazione del pecorino negli Usa), l'attività in quello stabilimento andò avanti fino al 1938, anno della morte del fondatore, dopo la quale subentrò per un decennio Giuseppe Scarpati, di Sorrento.

Otto anni più tardi, nel 1956, lo stabilimento smise di brillare di luce propria ed entrò sotto l'egida della società Bozzano, fino alla chiusura definitiva nel 1979.

Da allora quel caseificio ha avuto un inesorabile declino, fino al crollo che sta avvenendo nella totale indifferenza, nonostante quell'edificio costituisca un pezzo di storia della cittadina.

Il Comune è intenzionato a farlo entrare nel suo patrimonio in maniera gratuita, attraverso una interlocuzione con i proprietari, ma nulla finora si è concretizzato.

Quel rudere costituisce un pessimo biglietto da visita e anche un pericolo, se dovessero crollare i muri che si affacciano sulla strada.
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