A Macomer, nell'istituto scolastico "Giannino Caria" è nata ieri la prima aula didattica all'aperto, che vede coinvolti la scuola, (con la sua referente e docente, Filomena Colleo), il Comune e l'agenzia Forestas, per un progetto di educazione ambientale del tutto innovativo.

Stamattina nel giardino del caseggiato scolastico di via Roma, non è stata una semplice festa degli alberi, ma  è stato dato il via  ad un percorso sensoriale montessoriano che, alla fine, lascerà alla scuola una vera e propria aula a cielo aperto in cui fare attività didattica ambientale e non solo.

"Un progetto che riqualifica un pezzo di storia di Macomer- dice l'assessore all'ambiente, Toto Listo - che permetterà agli alunni di usufruire di un nuovo punto didattico, quindi un giardino che sarà utilizzato dai ragazzi, che avrà anche un utilizzo ludico". 

L’iniziativa prevede la realizzazione di un percorso sensoriale in cui docenti e bambini potranno fare letteralmente esperienza diretta di cosa significhi lavorare la terra. Il percorso sensoriale, nel periodo della Primavera, diventerà anche un vero e proprio orto urbano didattico con l’intento di coinvolgere, nella sua gestione, le famiglie dei bambini che frequentano la scuola. I promotori del progetto sostengono che il tutto porta allo sviluppo dei cinque sensi dei bambini e accrescere il loro benessere nell’ambito scolastico, che sono  i primi obiettivi dell’iniziativa. Due finalità che hanno un’enorme importanza per la loro crescita cognitiva”.

Si raggiungerà anche lo scopo di riqualificare l’intera area esterna dell’Istituto scolastico che si candida a diventare un’aula a cielo aperto per lo svolgimento delle attività didattiche e un luogo dove promuovere una nuova socialità. Fondamentale, nella realizzazione del Progetto, il ruolo che svolgeranno da un lato l'agenzia Forestas, che oltre donare le piante, supervisionerà i lavori per la loro piantumazione. dall'altra, il Comune che, coi tecnici e gli operatori del Settore Ambiente, ha sistemato l’area e posizionato le recinzioni che consentiranno la realizzazione dell’intervento. L'istituto scolastico auspica di poter realizzare un orto didattico sociale urbano.

"Affondare le mani nella terra, per tutti e per i bambini, significa ristabilire un contatto primordiale - dice il Sergio Masia, dirigente scolastico - Curare i frutti che essa può darci con l'acqua, di conseguenza, può far capire loro come si origina la vita". 

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