Dopo indicibili sofferenze, in cui ha affrontato violenze e schiavitù, la rinascita.

Justina Cristopha, nigeriana 34enne, la notte della veglia pasquale nella chiesa della Santa Famiglia di Macomer ha ricevuto il battesimo. È diventata cristiana a tutti gli effetti.

Un simbolo importante, che segna la sua integrazione nella società civile macomerese.

Justina è arrivata nella cittadina del Nuorese nel 2011, dopo un'odissea tra guerre e umiliazioni, con i viaggi della speranza, mai abbandonata, per poi essere accolta dalle suore salesiane assieme a un gruppo di profughi approdato a bordo di un barcone a Lampedusa.

Nata in una famiglia numerosa e poverissima, Justina - diventata poi Giustina - quando era piccola aveva un desiderio: voleva studiare e diventare avvocato, nonostante il suo destino fosse segnato, col duro lavoro nei campi e i genitori che non potevano permettersi di pagarle gli studi.

A 18 anni il padre l'ha venduta - promettendola in sposa - a un uomo ricco, più grande di lei e già accasato con altre due donne.

Ma Giustina, di fronte a questa prospettiva, si è rifiutata. Per questo è stata emarginata dalla propria famiglia, prima di conoscere l'umiliazione e la violenza da cui è scappata.

Dopo un lungo viaggio nel deserto, la decisione di andare in Libia, pur schiavizzata per potersi pagare il viaggio verso un futuro migliore.

In Libia ha conosciuto il suo compagno, da cui nel 2009 ha avuto un figlio, Taoufik.

Quando poi anche nel Paese nordafricano è scoppiata la guerra, Giustina e il suo bambino sono fuggiti, provando a imbarcarsi su un barcone diretto verso l'isola di Lampedusa e poi verso la Sardegna, dove è stata accolta dalle suore Salesiane di Macomer. Il compagno l'ha abbandonata, ma lei non si è persa d'animo: "Ora non sono più sola - dice - ho trovato ospitalità, aiuto, serenità e un piccolo lavoro che mi consente di mantenermi".

Sabato sera, alla veglia Pasquale, con i padrini Francesco Mossa e Rita Salis, ha ricevuto dal parroco padre Mario Pesenti il battesimo.

Il figlio Taoufik frequenta il catechismo con i propri coetanei e in occasione della prima comunione riceverà anche lui il battesimo.
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