Non solo astronomia e cosmologia: dall'Einstein Telescope si attendono ricadute importanti anche in termini di applicazioni industriali e ricadute sul territorio simili a quanto è avvenuto per il Cern di Ginevra.

Lo ha detto il ministro dell'Università e la Ricerca, Anna Maria Bernini, nell'audizione davanti alla Commissione Attività produttive della Camera, riferendosi al progetto internazionale dello strumento destinato alla ricerca sulle onde gravitazionali che l'Italia vorrebbe ospitare in Sardegna, nella miniera di Sos Enattos, a Lula. A porsi come concorrente si è candidata anche l’Olanda.

L'Einstein Telescope «è un telescopio sotterraneo, l'unico del genere esistente, per studiare le onde gravitazionali. Non serve solo a chi studia astrofisica e cosmologia, ma», ha osservato la ministra, «ha fortissime applicazioni in campo industriale» e per costruirlo «è necessario ricorrere a tutta l'industria di eccellenza di cui disponiamo».

Riferendosi ai membri Comitato scientifico istituito dal suo ministero per l'Einstein Telescope, Bernini ha detto che «tutti in questo momento stanno concorrendo alla creazione della nostra candidatura, che sarà annunciata dal nostro governo quando il presidente del Consiglio lo riterrà opportuno». Se l'Italia riuscirà a ospitare questo strumento, la sua costruzione porterà «una ventata di imprenditorialità in una regione che ha le condizioni ideali per l'Einstein Telescope», ha detto ancora Bernini.

«Si creerà inoltre»,  ha concluso, «un compound economico, tecnologico e sociale simile a quanto è accaduto per il Cern di Ginevra».

(Unioneonline)

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