«Ancora una volta la Polizia Penitenziaria ha dimostrato di essere un Istituzione sana capace di individuare ed “espellere” le mele marce!», si legge in una nota congiunta firmata da Sinappe, Uilpa e Uspp. Il riferimento è alle due persone arrestate dopo le indagini condotte dalla Squadra Mobile di Nuoro sulle falle nella sicurezza nel carcere di Badu ‘e Carros, da dove lo scorso febbraio è fuggito il boss Marco Raduano. A finire in manette – per l’introduzione di cellulari all’interno dell’Istituto nuorese – sono stati un assistente di Polizia Penitenziaria e una complice.

«L’operazione è frutto di lunghe indagini iniziate diversi mesi fa che sembrano essere scollegate, allo stato attuale, dall’evasione avvenuta di recente. Ma proprio la Polizia Penitenziaria di Nuoro è stata parte attiva nelle indagini per ricostruire le dinamiche relative le fraudolente introduzioni in Istituto dei cellulari ed è un dato che non deve passare in secondo piano. Parallelamente all’arresto è stata effettuata una perquisizione straordinaria in tutto l’Istituto che ha visto l’impiego di numerosi poliziotti penitenziari inviati da tutti gli Istituti della Sardegna che ha permesso il ritrovamento ed il sequestro di 16 cellulari», si legge ancora nel comunicato.

«Non possiamo che essere soddisfatti dall’operazione effettuata ma questo non deve far passare in secondo piano la grave emergenza in cui versa l’Istituto. Anche in occasione dell’incontro con la commissione giustizia abbiamo ribadito l’esigenza di integrazione urgentissima di Poliziotti anche attraverso un interpello straordinario regionale oltre agli interventi urgentissimi strutturali necessari. Senza questi immediati interventi, la visita ispettiva della commissione si rivelerà come l’ennesima passerella della politica, è urgentissima un integrazione di unità», conclude la nota.

(Unioneonline/v.f.)

© Riproduzione riservata