«Una ferita ancora aperta, una gravissima emergenza che abbiamo affrontato assieme a comune, cittadini e operatori che si sono mobilitati in tutte le fasi».

Christian Solinas rievoca a due anni di distanza la tragica alluvione di Bitti, che causò tre vittime: «Il ricordo di quelle ore, le immagini del fiume d’acqua e fango che in pochi minuti ha attraversato il paese causando distruzione e morte sono un dolore profondo che rivive oggi, 28 novembre», afferma il governatore ricordando la macchina dei soccorsi subito avviata dalla Regione.

Nella gestione dell’evento furono impegnati 3.457 uomini e 1.138 mezzi di Forestas e del Corpo Forestale. Le operazioni andarono avanti fino al 14 dicembre, per oltre due settimane. Furono anche evacuati preventivamente i comuni a valle del fiume Cedrino: Irgoli, Loculi, Galtellì, Oliena e Onifai, oltre a Posada e Torpè che si trovano a valle della diga di Maccheronis.

Quanto accaduto nel 2020, sottolinea il governatore, «richiama ancora oggi alla responsabilità di chi è impegnato a tutti i livelli per garantire la sicurezza dei territori». 

Solinas inoltre rivendica «l’incisiva attività svolta sul fronte del dissesto idrogeologico» dalla sua Giunta e i finanziamenti regionali e nazionali stanziati per Bitti e paesi limitrofi in questi due anni, per un importo complessivo che supera i 112 milioni di euro.

Per quanto riguarda invece gli interventi della struttura commissariale per il dissesto, gestiti dallo stesso presidente della Regione, sono state stanziate risorse per un totale di 32.033.436 euro.

(Unioneonline/L)

© Riproduzione riservata