Il Cpr (centro di permanenza per i rimpatri dei migranti) di Macomer subisce una clamorosa battuta d'arresto.

La prefettura di Nuoro ha infatti revocato il bando di gara europea per la gestione.

Il Cpr negli accordi tra Ministero, Regione e Comune doveva servire da dissuasore per gli sbarchi dall'Algeria ed era destinato alla detenzione amministrativa di un massimo di 90 giorni per il rimpatrio.

"Ora, senza alcun accordo con la Regione e gli enti locali - dice l'assessore regionale Filippo Spanu - la situazione cambia. Il ministero stravolge le regole e rinvia sine die il bando".

Con le nuove disposizioni ministeriali si aumenteranno il numero delle presenze (si era stabilito un massimo di 100 persone), oltre all'incremento del periodo di detenzione, che passa da 90 a 180 giorni.

Il Cpr in queste condizioni cambia radicalmente le sue caratteristiche.

"Se il Ministro ha cambiato le strategie vorremo essere informati, perché non siamo la colonia di nessuno - dice il sindaco Antonio Succu -, abbiamo subordinato l'accettazione del Cpr a due condizioni: la sicurezza della popolazione e il rispetto della dignità umana. Non faremo un passo indietro".
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