Cavallette, i sindaci del Nuorese: «Si rischia un’altra catastrofe nelle campagne»
Da Ottana a Noragugume, la richiesta è di contare su più uomini e mezzi rispetto alla squadra messa in cmapo da LaorePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
La rabbia dilaga, va a braccetto con lo sconforto. «Le cavallette sono arrivate alla periferia di Ottana, dalle parti del campo sportivo. Sarà una devastazione senza precedenti. Perché Laore non aumenta le forze in campo? Servono urgentemente nuovi mezzi, più uomini: altrimenti, prepariamoci al peggio». Il sindaco Franco Saba fa capire il dramma, teme che la situazione sia oramai irrecuperabile. La prima cittadina di Noragugume, Rita Zaru, cerca invece di mantenere la calma, sebbene le istantanee in arrivo dalle campagne non confortino: «Le cavallette ci sono, sono in grande numero, ma stiamo ottenendo dei risultati. Certo, adesso occorre intensificare le operazioni sul territorio».
I sindaci chiedono di poter contare su una squadra più corposa, altri uomini e mezzi da aggiungere all’attuale rosa messa in campo da Laore.
Malcontento dilagante
La preoccupazione abbonda, serpeggia tra le campagne e invade i centri abitati. Le locuste si fanno minacciose. Sono diversi i paesi coinvolti. I numeri snocciolati dalla centrale operativa di Laore, allestita nel territorio di Noragugume, svelano impegno ma raccontano pure un’enorme montagna che appare quasi impossibile da scalare. Al momento sono 1746 i punti trattati dai disinfestatori, a partire dal 20 marzo; 2555, invece, sono i punti dove sono state monitorate le schiuse delle uova delle cavallette; infine, 456 sono le segnalazioni arrivate nell’applicazione dedicata Deomarco, mentre 485 gli ettari di territorio “indagati”.
«La situazione è preoccupante», commenta Rita Zaru: «Chiediamo che le forze in campo vengano aumentate. Più macchine per le disinfestazioni e meno “scouting”, il monitoraggio oramai non serve più».
Il primo cittadino di Ottana, Franco Saba, avvalora: «Bisogna tenere conto di un dettaglio: oggi stanno facendo una media di 40 disinfestazioni al giorno. Ecco, a mio avviso avrebbero dovuto farne almeno un centinaio, per poter fronteggiare tutte le segnalazioni ricevute. Dobbiamo fare il massimo entro il 20-25 di maggio. Tentare tutto il possibile, prima che le locuste inizino a volare. Altrimenti, le conseguenze potrebbero essere catastrofiche».
Tutti i dettagli nell’articolo di Gianfranco Locci sull’Unione Sarda in edicola