Carnevale di Ovodda e Don Conte con il volto dell’animalista Rizzi, lui: «Visto? Minacce di morte»
Ha chiesto l’intervento di Todde per le pelli di pecora e il cammello usati durante la festa. Compare un fotomontaggio: «Questa non è goliardia»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
«Può sembrare goliardia, ma in realtà è un chiaro messaggio di morte nei miei confronti». Enrico Rizzi è uno dei principali contestatori del Carnevale di Ovodda, dove sono comparse pelli di pecore ma anche un cammello durante la festa del mercoledì delle ceneri. Lui ha parlato di barbarie. Ha chiesto – non ascoltato, ca va sans dire – le dimissioni del prefetto e del questore di Nuoro. Si è appellato alla presidente della Regione Alessandra Todde. Finora, gli obiettivi raggiunti sono una grande polemica e le risposte dirette di un pastore, Nenneddu Sanna, e del padrone del cammello, Michele Ladu: nessuna è stata conciliante.
Ma è spuntato anche un fotomontaggio: la sua faccia al posto di quella di Don Conte, il simbolo del carnevale di Ovodda, appunto. Goliardata carnevalesca? Lui sostiene di no.
Parla il padrone del cammello:
«Don Conte, infatti, è il simbolo dell’oppressione ed issato su un carro, viene sottoposto ad un vero e proprio processo. Accusato di ogni nefandezza, viene condannato alla pena capitale. Nessuno lo difende: il processo pubblico termina quando il fantoccio viene trasportato fuori dal paese per l’esecuzione della sentenza e quindi bruciato e precipitato in un burrone».
Rizzi ha convocato anche una manifestazione animalista a Cagliari, per il 29 marzo: «Sembra, inoltre, che qualcuno voglia venire a creare problemi di ordine pubblico. Se qualcuno pensa di intimidirmi o farmi paura», assicura, «non ha capito nulla. Lotterò sempre con tutte le mie forze per combattere l’ignoranza, la malvagità, la violenza. A Cagliari ci sarò. Mettetevelo in testa. Questo fotomontaggio è la prova del fatto che chi è crudele con gli animali, lo è anche con l’essere umano. Vergognatevi».
(Unioneonline/E.Fr.)