Carnevale di Ovodda, duello in diretta video tra pastore (con cammello Rodolfo) e animalista
Enrico Rizzi: «Per me gli allevatori potrebbero pure fallire». Michele Ladu: «Non conosci niente di ciò di cui parli e dici di difendere: vieni in Sardegna e capisci»Quando un pastore di Ovodda (che ha anche un cammello), Francesco Ladu, incontra un animalista siciliano convinto, Enrico Rizzi, lo scontro è servito.
Succede durante una diretta video, organizzata dall’attivista trentacinquenne che ha sollevato un’ondata di polemiche dopo che ha visto sfilare pelli di pecora e un cammello durante le celebrazioni del Carnevale nel paese del Nuorese. Prima ha chiesto le dimissioni di prefetto e questore del capoluogo barbaricino (entrambi rimasti saldamente al loro posto), poi si è appellato alla presidente della Regione Alessandra Todde (dalla quale non risultano pervenute risposte) e alla fine ha inviato una denuncia ai carabinieri di Ovodda e di Nuoro, chiedendo il sequestro dell’animale con due gobbe e un proprietario. Ladu aveva già risposto con un video: spiegava che Rodolfo, così si chiama il cammello, è stato salvato da una triste vita in cattività. E che lui, in quanto pastore, ama gli animali.
E quando ha visto la diretta nella quale Rizzi ha annunciato una denuncia nei suoi confronti ha deciso di confrontarsi in modo diretto.
Lo scontro dialettico sembra essere molto sbilanciato, anche nei toni. Lui pacato, sornione, a tratti conciliante. L’animalista veemente, più incline a utilizzare “parolacce”.
Ladu ha spiegato di avere tutte le autorizzazioni per detenere il cammello. Al quale, dice, fa fare la bella vita. Rizzi è rimasto impuntato sulle sue tesi, secondo le quali gli animali non dovrebbero nemmeno stare negli allevamenti. Anzi: «Per me gli allevatori dovrebbero fallire». Ladu replica: «Mi sa che non vivi su questo pianeta e non sai niente degli animali». Poi l’invito a Ovodda, con la “tradizionale ospitalità sarda” usata come fioretto retorico.