Abusò di due nipotine: condanna definitiva per il nonno a 6 anni e 8 mesi
La famiglia all’inizio non aveva dato peso ai racconti delle piccole, poi i primi dubbi e le indaginiPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Nel marzo di un anno fa, il giudice del tribunale di Nuoro, Giovanni Angelicchio, lo aveva condannato, col rito abbreviato, a dieci anni di reclusione per aver, in più circostanze, abusato delle sue nipotine. Pena che nell’ottobre di un anno fa era stata ridotta dalla Corte d’appello di Sassari a 6 anni e 8 mesi, e che aveva portato il nonno orco rimasto in questi anni in libertà anche a fare anche uno spuntino per festeggiare. In paese contro di lui erano anche comparse delle scritte con minacce di morte.
Oggi però l’uomo, 62 anni, è stato prelevato dai carabinieri che a mezzogiorno hanno bussato alla sua casa in un centro della Baronia, per notificargli la pena diventata esecutiva: mercoledì sera, i giudici della corte di Cassazione hanno dichiarato inammissibile il ricorso presentato dal suo difensore, Giovanni Maria Spanu, così il nonno è stato portato direttamente in carcere. Dovrà scontare 6 anni e otto mesi. L’incubo durante le vacanze estive. Le bambine avevano raccontato la loro storia nell’estate del 2020, quando trascorsero la vacanza dai nonni, in un centro della Baronia.
Il nonno abusò della nipotina adolescente in casa nel giorno di Ferragosto, quando i due rimasero soli. Un mese dopo – era fine settembre - si appartò in auto in un luogo isolato alla periferia del paese con l’altra nipotina, minore di 10 anni. La più grande delle bambine (tutelate dall’avvocato Gian Mario Pilatu) aveva tentato di allontanare da sé il nonno. Ma il suo racconto, e quello dei genitori dell’adolescente, venne sottovalutato dagli altri parenti che lo liquidarono come fantasie infantili e dal medico della bimba che non ebbe la sensibilità di approfondire. Così, nella rete del nonno, che non è stato fermato in tempo da chi aveva raccolto le confidenze delle sue vittime, finì anche la cuginetta più piccola. La vicenda venne a galla quando la mamma dell’ultima vittima non ebbe dubbi e denunciò tutto ai carabinieri.