Prende il via domani la tradizionale "Treighina", in onore di "Sant'Antoni 'e su Monte", (Sant'Antonio di Padova), la festa più grande e più attesa di Macomer, che si svolge soprattutto nel santuario in cima alla montagna. Tutte le manifestazioni al monte di Sant'Antonio quest'anno sono curate dai coetanei (Sos Fedales) nati nel 1971, col presidente Katy Culeddu, mentre quelle che si svolgono nell'abitato sono curate dalla società di Sant'Antonio.

Le celebrazioni de "Sa Treighina" (la tredicina) hanno origini remote. Si tratta di una sorta di novena, che dura però tredici giorni, cioè dal primo giugno fino al 13, giorno in cui sulla montagna, davanti a migliaia di fedeli, che arrivano in pellegrinaggio anche da diverse parti dell'Isola, si celebra la Messa, col parroco Padre Andrea Rossi. Tutte le sere, dopo la funzione religiosa, come vuole la tradizione, il priorato offre a tutti caffè, bevande, cibo e dolci.

Giorni intensi di festa, che avrà il culmine proprio il 13 giugno. La mattina, davanti a migliaia di fedeli, sarà celebrata la Messa solenne, con la partecipazione del vescovo della diocesi di Alghero e Bosa, monsignor Mauro Maria Morfino, con i canti tradizionali e i cosiddetti Gosos, eseguiti dal coro Melchiorre Murenu. Manifestazioni popolari di fede che inizieranno con la lunga processione a piedi, che il 12 giugno si snoderà lungo gli antichi tratturi (intr'e montes), per portare il simulacro del Santo dalla chiesa parrocchiale di San Pantaleo fino al santuario sulla montagna. La processione e il parroco saranno accolti vicino al santuario dal nuovo sindaco di Macomer, Riccardo Uda. Per la circostanza il parco con l'immenso bosco si riempirà di gente, tra arrosti, canti e balli sardi. Una festa tradizionale che non ha mai perso lo smalto antico della tradizione.

© Riproduzione riservata