Il nucleare pulito e che non produce scorie? Sarebbe l'ideale, il problema è che non esiste, almeno non ancora. Quindi – è la posizione di gran parte degli esponenti di centrosinistra e centrodestra – «il nucleare non può rappresentare la via d'uscita dal carbone».

Questo dice, per esempio, il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Roberto Deriu, a proposito delle dichiarazioni rilasciate da Alessandra Todde al festival delle Regioni. Dal Dem innanzitutto una premessa: «Non ci sono le condizioni per ospitare in Sardegna le scorie nucleari prodotte in Italia». Poi: «Non esistono al momento tecnologie sufficientemente sicure e pulite che ci consentano di utilizzare il nucleare come via d'uscita al sistema attuale dei fossili, anche perché l'uranio è a pieno titolo una fonte fossile».

Anche secondo Maria Laura Orrù, presidente del gruppo Avs, «il modello attuale non è da prendere in considerazione, perché si tratta di una tecnologia che genera scorie». Paola Casula di Sinistra Futura ricorda il recente vertice di maggioranza proprio su questo tema: «In quell'occasione si è ribadita la contrarietà alle scorie, e al nucleare di oggi che le produce, così come i sardi hanno deciso col referendum. Ovviamente, l'opzione nucleare è da considerare se pulita e sicura. Ma in questo momento ciò che viene proposto dalla legge delega del governo non rappresenta quelle condizioni».

Il centrodestra chiede massima condivisione in caso di decisioni future di questa Giunta. «Non vorremmo che, come già successo per le rinnovabili, le decisioni venissero prese da pochi a danno di tutti e soprattutto contro la loro volontà», è la posizione di Paolo Truzzu di FdI, «inoltre, considerati anche i recenti pronunciamenti referendari, è bene che qualsiasi decisione passi attraverso un confronto con il popolo sardo». Detto ciò, «anche noi abbiamo da sempre una posizione pragmatica e non ideologica sull'energia e sul nucleare in particolare». Stefano Tunis di Sardegna al centro 20Venti va all'attacco: «Todde ha dichiarato pubblicamente di essere favorevole al nucleare, purché pulito. La principale caratteristica del "nucleare pulito" è quella di non esistere, quella della Todde di dire sciocchezze a caso in generale, in materia di energia in particolare».

Sul fronte sindacale, la Cgil sostiene la necessità di «puntare sull'idrogeno, tecnologia che permette di combinare l'utilizzo delle fonti rinnovabili per un vettore davvero verde e non climalterante. Un modello che, a differenza del nucleare, non pone il tema delle scorie e dei rischi ambientali». Il segretario della Cisl Pier Luigi Ledda accoglie con attenzione e rispetto le parole della governatrice, invitando però al dibattito sul tema e precisando poi come venga ritenuto «corretto e coerente il no della Regione a centrali a fissione e a un eventuale deposito di scorie nucleari in Sardegna, nel rispetto della volontà espressa dal popolo sardo attraverso il referendum». 

Ulteriori dettagli e approfondimenti negli articoli di Roberto Murgia e Lorenzo Piras su L’Unione Sarda in edicola e sull’app

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