Dalla Sardegna arriva ancora una volta un grido d'allarme sul fronte dell'accoglienza ai migranti.

«Non stiamo facendo abbastanza, al governo dobbiamo chiedere di affrontare altre questioni rispetto a un nuovo modello di distribuzione più equo e diffuso», ha sottolineato Pier Sandro Scano ieri a Roma, dove il presidente dell'Anci nazionale, Piero Fassino, ha convocato i rappresentanti dei primi cittadini di tutta Italia per discutere del piano in via di definizione con il governo.

L'accordo è vicino: prevede in sintesi di assegnare 3 persone ogni mille abitanti a città e paesi che vogliono partecipare allo Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati), proponendo progetti di "seconda accoglienza".

Chi si offre volontario si sfila dal canale prefettizio, cioè dall'assegnazione d'ufficio di gruppi di ospiti a cooperative o società che hanno vinto il bando di gara per la "prima accoglienza", si chiama fuori da quel libero mercato, o business, che non coinvolge in alcun modo gli amministratori e crea spesso altissima tensione tra i cittadini.
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