Qualche ragazzo è arrivato persino ad espletare i propri bisogni fisiologici nel porticato della piccola chiesa in trachite grigia, nelle cui fessure sarebbero state trovate anche sostanze stupefacenti: celate, evidentemente, non proprio in maniera impeccabile.

Attorno all'antica, e suggestiva, chiesetta di San Giacomo a Serrenti la situazione è destinata però a mutare dopo l'installazione avvenuta pochi giorni fa dell'impianto di videosorveglianza.

"Speriamo che con le telecamere si riesca a mettere fine a questi sgradevoli comportamenti", è il primo commento del parroco don Antonio Pilloni all’installazione dell’occhio elettronico. Lui e i residenti da tempo chiedevano maggiori controlli per contrastare gli atti di vandalismo.

"C’è chi, davanti alla chiesa, fa i suoi bisogni, tanto che la responsabile è costretta a lavare con acqua a varechina per attenuare il cattivo odore", conferma don Antonio Pilloni.

La risposta dell’Amministrazione comunale è quindi nell’impianto di videosorveglianza: attorno alla suggestiva chiesetta in trachite grigia (sa perda de Serrenti) da qualche giorno sono in funzione le telecamere a circuito chiuso.

"Si tratta di un nuovo impianto di videosorveglianza - spiega il vicesindaco di Serrenti Mario Grecu - con registrazioni 24 ore su 24. Era da tempo che il quartiere, il parroco, e i fedeli frequentatori della piazza San Giacomo chiedevano con forza maggiore attenzione a fronte di frequenti atti di vandalismo e maleducazione, che hanno colpito in particolare l’antico porticato", conclude Grecu.

Con le telecamere sistemate nei punti strategici dovrebbe tornare la tranquillità. Urinare o defecare sui preziosi massi di trachite da oggi potrebbe davvero costare caro.
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