Sa di non poter più giocare a calcio: un dolore, per chi ha fatto del pallone una delle sue più grandi passioni.

Enrico Cau, 35 anni, capitano del Furtei, comunque sorride nel reparto di Cardiologia dell'ospedale Brotzu di Cagliari.

Si sente un miracolato. Ringrazia tutti, il giovane colpito da un infarto domenica pomeriggio nel campo comunale del Sanluri, durante una gara di Seconda categoria: è stato salvato grazie al defibrillatore della sua squadra.

Che cosa ricorda?

"Ho avuto forti capogiri, poi il buio".

Quando ha capito che la situazione era grave?

"Quando mi sono accasciato a terra e ho chiesto aiuto".

Ha avuto paura di non farcela?

"No, poi non mi sono reso conto di nulla.

Mai avuto prima problemi di cuore?

"Mai nessun problema nelle visite mediche, sempre regolari".

Quando si è risvegliato in ospedale, cosa ha pensato?

"Non capivo cosa mi fosse capitato".

Quanto pensa di rimanere ancora ricoverato al Brotzu?

"Penso che mi dimetteranno la settimana prossima".

Con spirito nuovo?

"Questo: la vita è una e va vissuta al cento per cento ogni giorno".

A chi deve dire grazie?

"Al mister Andrea Mura, ai miei compagni, al medico Terenzio Sanna, ai barracelli di Sanluri, al personale del 118 e del Brotzu. E alla famiglia Ardu di Segariu, che ci ha donato il defibrillatore in ricordo del figlio Alessandro, morto in un incidente stradale cinque anni fa. Alessandro è ancora con noi, lui è stato l'angelo che mi ha aiutato. Un grazie immenso alla sua famiglia per il dono che fece alla nostra squadra, e che ha fatto a me".

Tornerà a giocare a calcio?

"Non credo di poterlo fare, ma darò il mio apporto alla società in altri modi. Un capitano non abbandona mai la nave".

La prima cosa che farà, al ritorno a casa?

"Stringerò forte mio figlio Andrea".

Che cosa le ha detto il capitano del Cagliari, Dessena, quando è venuto trovarla?

"Tu hai vinto".

Vivo grazie al defibrillatore.

"Sì, per questo mi rivolgo alle istituzioni e al mondo dello sport. Servono fondi per l'acquisto di questi strumenti e per la formazione del personale anche per le manovre di primo soccorso. Il mio salvataggio lo dimostra".

Antonio Pintori

© Riproduzione riservata