Master Sarda, un milione di risarcimentoLa Corte dei Conti condanna la società
Con un finanziamento sulla legge 488 di oltre 2 milioni di euro doveva essere ampliato lo stabilimento di Bolotana. Ma un controllo sulla contabilità ha rivelato che le forniture non erano state effettuateI giudici della Corte dei Conti hanno condannato i toscani Andrea e Giovanni Maestrini, e la società Master Sarda Srl, nella persona del curatore fallimentare Agnese Cau, a pagare al Ministero per le Attività Produttive, la somma di 1.065.626 euro come risarcimento danni: finanziamenti "distolti dagli scopi cui erano destinati per essere impiegati in finalità difformi da quelle consentite dalla legge".
FATTURE SENZA FORNITURA Il Ministero delle Attività Produttive aveva concesso "in via provvisoria" alla Master Sarda con sede legale a Bolotana, un contributo di 2.131.252 euro (corrispondente al 68% della misura massima consentita), per la realizzazione di un programma di ampliamento del proprio stabilimento di Bolotana destinato alla lavorazione di pelli ovine e bovine. Il programma di investimenti era stato ritenuto ammissibile per una spesa complessiva di 4.603.696 euro. Il Decreto prevedeva che le agevolazioni fossero rese disponibili presso la Bnl in due quote annuali di 1.065.626 euro ciascuna e, in particolare, la prima quota "entro il 31/o giorno successivo alla pubblicazione nella G.U. del DM di approvazione della graduatoria; e la seconda alla stessa data dell'anno successivo". Secondo il Procuratore regionale della Corte dei Conti dalla documentazione emerge che alle fatture emesse per acquisti da una società austriaca, per l'importo di 3.408.866 euro, non corrisponde alcuna reale fornitura. Da qui la richiesta di risarcimento del finanziamento.
LA REVOCA DEL MINISTERO Però nel frattempo la Master Sarda è fallita ed è stata commissariata. Ecco perchè il Ministero delle Attività produttive, ricevuta comunicazione da parte della Bnl dell'intervenuto fallimento e considerato che tale circostanza "non consente all'impresa beneficiaria di ottemperare agli obblighi prescritti a suo carico", ha disposto, con un provvedimento del 28 novembre 2005, la revoca del Decreto di concessione provvisoria del contributo nonchè l'incameramento della cauzione ed il ricupero, a carico della società assicuratrice, della somma di euro 1.065.626,00 (corrispondente alla prima quota) debitamente rivalutata.