Se un infermiere manca per motivi di salute, le ambulanze si fermano. Così l’Areus (Azienda Regionale Emergenza-Urgenza Sardegna) ha emanato una direttiva che prevede la possibilità che l’infermiere – obbligatorio negli equipaggi delle medicalizzate – venga sostituito da un soccorritore volontario.

Provvedimento contro cui si scaglia il capogruppo di Progressisti in Consiglio regionale Francesco Agus, che parla di un sistema emergenza-urgenza totalmente allo sbando.

«Ambulanze ferme a causa della carenza di infermieri o autisti, gestione approssimativa dei presidi che complica il lavoro delle associazioni, carenza di personale, un piano di riorganizzazione territoriale opaco e gravemente critico e il caso delle medicalizzate con i volontari a bordo». Così Agus elenca una ad una le criticità del sistema, per niente soddisfatto delle rassicurazioni fornite durante l’audizione in commissione Sanità dalla direttrice generale dell’Areus Simonetta Cinzia Bettelini.

«Le dichiarazioni pubbliche della direzione sono sempre più in contrasto con la realtà - spiega Agus in una nota -. Siamo preoccupati soprattutto per i limiti organizzativi del sistema di soccorso», continua, citando i casi avvenuti ultimamente a Carbonia, Muravera, San Gavino, Olbia e Bosa.

«L’assenza di un infermiere per motivi di salute ha mandato il sistema nel caos e rischiato di paralizzare il servizio di emergenza-urgenza», ricorda, esprimendo poi tutti i dubbi sulle ultime decisioni prese dall’Areus. La presenza di un volontario a bordo, infatti, «può creare problemi a livello assicurativo, di tutela legale e di garanzia per la salute del paziente».

Secondo i decreti ministeriali, ricorda l’esponente dell’opposizione, le ambulanze medicalizzate «devono avere un equipaggio composto inderogabilmente da un medico anestesista-rianimatore e un infermiere professionale, oltre ad almeno un soccorritore-autista. Non è possibile sostituire un professionista sanitario con un'altra figura».

In merito Agus annuncia anche un’interrogazione per verificare la compatibilità di queste decisioni con le normative e gli standard di sicurezza.

(Unioneonline/L)

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