05 maggio 2009 alle 16:35aggiornato il 05 maggio 2009 alle 16:35
Malattia del castagno: nel Nuoresela lotta contro il "Cinipide Galligeno"
Lotta biologica contro l'insetto, che da due anni sta devastando i boschi di castagno della Barbagia di Belvì. Liberati nelle campagne di Aritzo duecento esemplari di ''Torymus Sinensis''Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Il gruppo di lavoro costituiro dall'Agenzia Laore, l'Istituto per lo studio degli ecosistemi di Sassari, Il Cnr e l'Università di Torino ha liberato nei giorni scorsi nelle campagne di Aritzo duecento esemplari di "Torymus Sinensis", che dovrebbe contrastare la diffusione del parassita "Cinipide Galligeno". Che è arrivato nel Nuorese pare dalla provincia di Cuneo con alcune piantine importate dai privati, che depone le uova nei germogli, foglie e infiorescenze delle piante dove si sviluppano le larve e, nel giro di un anno, si formano le cosiddette galle: rigonfiamenti tondeggianti che di fatto bloccano lo sviluppo del castagno, provocandone sofferenza e abbassandone la produttività. Mancano ancora stime ufficiali sui danni economici, per ora si parla di castagni compromessi per il 60-70 per cento. La diffusione del Cinipide rischia di mettere in ginocchio le associazioni di produttori da anni impegnate nel rilancio del settore tra Aritzo, Desulo, Tonara e Belvì. Dei duecento insetti liberati - secondo una tecnica messa a punto da tempo in Cina, Giappone e in Italia nel Piemonte, la maggior parte sono femmine già fecondate: depositeranno le uova nelle galle per ''parasitizzare'' il Cinipide impedendone lo sviluppo. Ci vorrà almeno un anno però per capire il suo grado di adattamento all'ambiente e se si verificherà un equilibrio ecologico tra i due insetti.
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