Il gruppo di lavoro costituiro dall'Agenzia Laore, l'Istituto per lo studio degli ecosistemi di Sassari, Il Cnr e l'Università di Torino ha liberato nei giorni scorsi nelle campagne di Aritzo duecento esemplari di "Torymus Sinensis", che dovrebbe contrastare la diffusione del parassita "Cinipide Galligeno". Che è arrivato nel Nuorese pare dalla provincia di Cuneo con alcune piantine importate dai privati, che depone le uova nei germogli, foglie e infiorescenze delle piante dove si sviluppano le larve e, nel giro di un anno, si formano le cosiddette galle: rigonfiamenti tondeggianti che di fatto bloccano lo sviluppo del castagno, provocandone sofferenza e abbassandone la produttività. Mancano ancora stime ufficiali sui danni economici, per ora si parla di castagni compromessi per il 60-70 per cento. La diffusione del Cinipide rischia di mettere in ginocchio le associazioni di produttori da anni impegnate nel rilancio del settore tra Aritzo, Desulo, Tonara e Belvì. Dei duecento insetti liberati - secondo una tecnica messa a punto da tempo in Cina, Giappone e in Italia nel Piemonte, la maggior parte sono femmine già fecondate: depositeranno le uova nelle galle per ''parasitizzare'' il Cinipide impedendone lo sviluppo. Ci vorrà almeno un anno però per capire il suo grado di adattamento all'ambiente e se si verificherà un equilibrio ecologico tra i due insetti.
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