La situazione, in generale, è drammatica. Quadro nero – lo spiegano fonti del Cup – per le Asl di Sassari, Gallura, Ogliastra, Nuoro, ma anche nella Asl 8 di Cagliari: prenotare è impossibile, e i pazienti non sanno a che santo votarsi.

Il riferimento non è a liste d'attesa di molti mesi per visite ed esami, a cui purtroppo ci si è dovuti abituare nell’Isola, ma proprio alla mancanza di posti per moltissime prestazioni, "senza priorità". Ieri, ad esempio, un cittadino che chiamava il Centro unico di prenotazione, si sentiva rispondere che non c'è nessuna disponibilità per le visite allergologiche, immunologiche, reumatologiche, pneumologiche, nefrologiche (qualche posto ci sarebbe a Quartu ma alla fine dell'anno), endocrinologiche (c'è l'ambulatorio Obesità in via Romagna ma riceve solo pazienti, appunto, obesi, e non chi deve fare controlli per la tiroide), diabetologiche (si propongono appuntamenti a Ozieri e Thiesi, ma ovviamente nessuno da Cagliari e dintorni li accetta), dermatologiche (la prima opzione è a maggio a Muravera o a San Nicolò Gerrei). L'elettromiografia ugualmente non è prenotabile al momento, ma perché è entrato in vigore il nuovo nomenclatore tariffario e stanno aggiornando le procedure, dunque si spera in una soluzione a breve. Per la colonscopia ieri c'era qualche posto nel 2027 e nel 2028. La mammografia è garantita soltanto alle pazienti oncologiche, per prevenzione niente da fare.

C’è poi il caso dell'odissea di una donna sassarese che da oltre un mese non riusciva a prenotare una risonanza magnetica, vicenda che si è conclusa quando la sua storia-denuncia è uscita sul giornale. «Appena la notizia è stata pubblicata, e vi ringrazio tantissimo per questo, ho ricevuto una serie di telefonate e le porte si sono spalancate», spiega. «Ma il fatto è che io non voglio un favore personale – aggiunge Luana Farina, 67 anni, che è anche fondatrice del movimento  Donne libere in lotta per il diritto alla salute – io voglio che anche tutte le altre persone che si trovano nella mia situazione abbiano accesso agli esami in tempi adeguati».

Intanto cresce la preoccupazione dei pazienti per i lavori al Businco, con l'apertura del cantiere rinviata a marzo ma i nodi ancora non sciolti sulla riorganizzazione dei reparti durante l’intervento degli operai.

Ulteriori dettagli e approfondimenti negli articoli di Cristina Cossu e Alessandra Carta sul quotidiano in edicola e sull’app

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