Lingua blu fuori controllo, i Pastori senza bandiera: «Subito una task force regionale»
Il morbo dilaga fra gli ovili di Sassarese, Goceano, Marghine, Campidano e BaroniaPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
È sempre più allarme lingua blu nell’isola, dove il morbo dilaga fra gli ovili di Sassarese, Goceano, Marghine, Campidano e Baronia.
Centinaia i capi morti nelle ultime ore, con gli allevatori disperati dinanzi all’ennesima mattanza.
A lanciare l’allarme, da Bultei, anche Gianuario Falchi, tra i leader dei Pastori senza bandiera. Che affidandosi al popolare gruppo Facebook “Pastori di Sardegna” racconta: «Questo è il lavoro che tutti ci invidiano perché siamo degli assistiti, questo è quello che trovi quando arrivi in azienda. Ecco che fine fanno i nostri investimenti, chissà cosa ne pensa quel povero agnellino», scrive Falchi, pubblicando delle foto impietose con gli agnelli sterminati dal morbo.
E, riflettendo sul propagarsi del virus, accusa la mancanza di risposte da parte delle istituzioni: «E intanto la zanzarina (se zanzarina è) vola tranquilla senza che nessuno la disturbi. Per qualcuno è sicuramente un buon investimento».
Contattato telefonicamente, traccia un bilancio amaro su un dramma che ha radici lontane: «Ormai sono 24 anni che chiediamo alle autorità preposte di arrivare ad una soluzione concreta. Ma nulla è stato fatto, anzi la situazione è peggiorata con ben 27 sierotipi».
Per Falchi, bisognerebbe infatti invertire la tendenza puntando sulla prevenzione: «I vaccini - dice sconsolato - sono arrivati in netto ritardo, quando il morbo era già in atto. Nulla hanno potuto fare, in quando l’epidemia è più aggressiva dello scorso anno, uccidendo in breve tempo il bestiame».
Da qui l’appello a debellare l’insetto vettore, non danneggiando le greggi: «Vanno aumentate le finestre di vaccinazione annua - rilancia Falchi - e affiancato così come è stato fatto per le cavallette, l’utilizzo di repellenti mirati a combattere l’insetto. Diverse greggi stanno partorendo e anche quest’anno i danni saranno incalcolabili, con una ricaduta sulle vendite di carne e latte».
Ma i problemi sono estesi anche al comparto bovino: «Non bastavano - tuona Falchi - i disagi per i pagamenti nella Pac, anche stavolta è bloccata la movimentazione delle mandrie perché strumento di contagio. Diverse aziende sono sul lastrico».
Per questo, Falchi rivolge un appello agli assessorati competenti: «È importante che, così come è stato fatto per le cavallette, venga istituita un’apposita task force regionale che lavori fianco a fianco con i pastori. Un fronte compatto per uscire una volta per tutte da questo dramma».