Le piogge delle ultime settimane hanno solo attenuato, e in modo molto lieve, la siccità che attanaglia la Sardegna  e svuota i suoi bacini. Nel Nuorese l’emergenza resta ben oltre i livelli di guardia. Un esempio: nella diga di Maccheronis, che alimenta la Baronia, ci sono appena 0,57 milioni di metri cubi d’acqua, il 2,47% della capienza autorizzata. È a secco. 

Il dramma è evidenziato  dai dati  dell'ultimo bollettino dei serbatoi artificiali del sistema idrico multisettoriale della Sardegna, emesso dall'autorità di Bacino dell'Isola. 

Negli invasi sardi le scorte idriche al 31 ottobre 2024 sono al 39,7%, pari a 725,2 milioni di metri cubi di acqua disponibile. Al 30 settembre di quest'anno ce n’erano erano 745,5, il 40,8% della capienza massima pari a 1.824 milioni di mc. Un anno fa, al 31 ottobre 2023, le scorte erano pari a 936,5 metri cubi, il 51,3%.

L'emergenza è generalizzata ma le criticità maggiori restano nel Nuorese e nel Sulcis. Nel primo caso il livello della diga di Maccheronis, che serve cinque comuni (Torpè, Posada, Budoni, Siniscola e San Teodoro), continua a calare passando dal 6,6% al 2,5%, ma in quella di Pedra e Othoni (Cedrino) il livello risale, seppure di poco: dal 29,8% al 31,8%.

Nel Sulcis la diga di Medau Zirilimis resta vuota, mentre quella di Bau Pressiu passa da 0 al 3,3%. Oltre il 50% di riserve idriche nel Liscia, in Gallura (52,4%), a Gusana (68,1% con un incremento di 7 punti) e Benzone (54%) e Omodeo (62%) nel sistema idrico del Tirso: il piccolo invaso di Santa Lucia, nel Sulcis Iglesiente con il 96% ma solo poco meno di 3 milioni di metri cubi disponibili; nell'ambito Flumendosa Campidano e Cixerri, complessivamente tra i due bacini di Flumineddu (6,8%) e Flumendosa (49%), Fluminimannu (56,8%) e, quelli medio-piccoli di Sa forada de s'acqua (67.2%) e Genna is Abis-Rio Cixerri (89.6%).

(Unioneonline)

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