Quando la madre si è svegliata, intorno alle 9 del mattino, il dramma si era già consumato e a quel punto non è stato più possibile, neanche ai medici, fare qualcosa per salvare la neonata. Il suo corpo era già rigido. Per i medici, dunque, la terribile tragedia di Budoni potrebbe essere cataloga tra i casi di “morte in culla”. Un fenomeno molto raro, sul quale neanche la scienza è riuscita a far luce. Tra le possibili cause del decesso di un neonato, oltre a quella del soffocamento, compare anche l’arresto cardiaco.

Sulla tragedia di Porto Ottiolu al momento non è ancora tutto chiaro, ma anche i medici hanno grosse difficoltà a trovare la spiegazione della morte di una bimba di appena sessanta giorni. Il magistrato, intanto, ha deciso di restituire la salma ai familiari e forse già domani, a Nuoro, potrebbero essere celebrati i funerali. A Budoni e nella borgata di Porto Ottiolu è stata un’altra giornata di silenzio e tristezza.

LA TRAGEDIA – Dopo essere stata allattata, la piccola Carolina è andata a dormire nel lettone con mamma e papà. Alle 8,30 di ieri la tragedia: al risveglio il papà si è accorto che la piccola non respirava e ha iniziato a urlare con tutto il fiato nei polmoni per la disperazione. Le urla sono state sentite dai vicini, qualcuno è accorso armato credendo si trattasse di una rapina. Ma subito si è capito che nella villetta di Porto Ottiolu, frazione turistica di Budoni, si era consumata una tragedia. Sul posto sono giunti gli uomini del 118 che hanno cercato di rianimare la piccola, ma ogni tentativo è stato vano. Il piccolo cuoricino aveva smesso di battere già prima del loro intervento.

NICOLA PINNA
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