Nuovo record per gli incassi della tassa di soggiorno, in tutta Italia – 1 miliardo 24 milioni di euro – e in Sardegna – 30 milioni e 21 mila – con un incremento nell’Isola nello scorso anno di oltre 4,8 milioni (+19%), e una previsione per il 2025 di un’ulteriore importante crescita di oltre 4 milioni e mezzo di euro (+15%), perché aumenta il numero dei Comuni che la applicano. 

Olbia è la regina sarda. Cagliari nel 2024 ha incassato 230mila euro e valuta l’aumento. A Quartu, invece, la tassa che entrerà in vigore a giugno (dal 2026 si pagherà dal primo marzo al 31 ottobre) porterà nelle casse del Comune circa 200mila euro. A livello nazionale, Roma batte tutti (da sola fa 290 milioni e sale sempre più).

Il “tesoretto” che arriva dai turisti è manna dal cielo per le amministrazioni che devono fare i conti con bilanci che si riducono a causa dei tagli dello Stato, ma il problema, ancora una volta, è il modo in cui vengono poi reinvestite le risorse.

Protestano gli operatori: «Il gettito deve essere interamente destinato a interventi legati al turismo, a sostegno di un settore che contribuisce all’economia e all’occupazione nel territorio».

I dettagli negli articoli di Mauro Madeddu e Cristina Cossu su L’Unione Sarda oggi in edicola e nell’edizione digitale

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