Quarto bando deserto per la continuità territoriale tra la Sardegna e le isole minori di La Maddalena e San Pietro, nonostante l’aumento dei fondi messi a disposizione delle compagnie.

La Regione alza bandiera bianca e chiede una soluzione «a livello nazionale», perché ad agire su questo meccanismo «ci sono dinamiche su cui la Regione Sardegna può avere poca influenza».

Dal 2022 «ben 4 gare sono andate deserte, a testimonianza del periodo difficile e delicato che sta attraversando in questi ultimi anni il mercato marittimo», afferma l’assessora dei Trasporti Barbara Manca, assicurando che il servizio, in scadenza il 31 dicembre 2024 «sarà ovviamente garantito in ogni caso» e che «già si stanno valutando tutte le possibili ipotesi».

«L'esito verificatosi non era un'ipotesi remota visti i precedenti - prosegue Manca - ma auspicavamo sicuramente un maggiore interesse da parte dei vettori dopo l'impegno profuso in questi mesi per dare vita a un bando “equilibrato” tale da consentire, da un lato, il rispetto dei principi previsti dall'autorità di Regolazione dei Trasporti coerenti con la regolamentazione comunitaria, in particolare l’osservanza delle regole di trasparenza e non discriminazione e, dall’altro, la giusta remuneratività per gli operatori interessati».

Le risorse della base d’asta ammontavano a oltre 26 milioni all’anno. «Lo Stato – sottolinea Manca – investe annualmente nelle rotte per la continuità tra la Sardegna e la Penisola circa 14,5 milioni, cifra ben inferiore a quanto impieghiamo noi come Regione per garantire la continuità con le isole minori».

Una sproporzione enorme, che dimostra come non basti mettere sul piatto più soldi né diffondere il bando anche nei mercati esteri. L’esito resta negativo, «a dimostrazione – continua l’assessora – che a incidere sul meccanismo sono anche dinamiche su cui la Regione può avere poca influenza».

Bisogna, secondo Manca, «avviare un confronto con Toscana, Lazio, Sicilia e Campania, altre regioni che stanno affrontando lo stesso problema, per trovare soluzioni condivise su scala nazionale che ci consentano di uscire dallo stallo e assicurare i collegamenti senza ricorrere a procedure emergenziali». Il primo passo in tal senso «sarà coinvolgere l’Autorità di Regolazione dei Trasporti, al fine di valutare le criticità verificatesi nelle procedure di affidamento andate deserte e le possibili formule da adottare per farvi fronte».

(Unioneonline/L)

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