Errori e ritardi nell’organizzazione della lotta all’invasione delle cavallette? «Non nostri: abbiamo costantemente garantito supporto scientifico. E a febbraio del 2023 siamo stati esclusi dal programma». Il Rettore dell’Università di Sassari, Gavino Mariotti, non ci sta. Con una lettera risponde alle accuse su presunte falle nella gestione del fenomeno che sta devastando le campagne del centro Sardegna, formulate in un documento di Laore. 

Una ricostruzione che Mariotti non accetta. E produce un atto scientifico  riferito al 2022 nel quale di “monitoraggio”, quello che è mancato secondo l’agenzia regionale, si parla in più punti. 

Il Magnifico di Sassari ricostruisce anche la storia del rapporto con Laore: sostiene che sia stata la sua Università, nel 2019, a sollevare «il problema delle infestazioni acridiche nel centro Sardegna, con il rischio di una recrudescenza del fenomeno, allora ancora limitato a poche migliaia di ettari». Solo due anni dopo, nel 2021, «il tavolo ha accolto l’istanza, ribadita dall’Università, di un Piano di contenimento delle infestazioni». Che è stato redatto dall’Ateneo, con validità triennale, e fatto proprio dalla Giunta regionale «nel dicembre 2021, con uno stanziamento di 800 mila euro, di cui una parte (300 mila) da destinare alla consulenza scientifica dell’Università», sottolinea Mariotti. Intanto è stata individuata Laore come soggetto attuatore, che avrebbe anche dovuto stipulare l’accordo con l’Ateneo. A questo punto, ecco una delle criticità: quell’accordo «è stato sottoscritto solo a maggio 2022 (a infestazione ampiamente avanzata)», accusa il Rettore, e «un’anticipazione dei fondi (40 mila euro) è stata erogata solo a luglio 2022». Tempi dilatati, quindi. «Nonostante tale ritardo, l’Università ha operato per garantire il supporto scientifico». E a febbraio di quest’anno sarebbe stata estromessa dal programma. 

(Unioneonline/E.Fr.)

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