Massimo Temussi ha deciso di presentarsi e di rispondere alle domande dei magistrati nell’ambito dell’inchiesta “Monte Nuovo”.

L’attuale presidente dell’Anpal Servizi – riferisce la società in una nota degli avvocati Stefano Porcu e Gaetano Scalise – nei giorni scorsi «ha fornito ogni elemento utile per escludere categoricamente qualsivoglia suo coinvolgimento nell'associazione per delinquere contestata nell'ambito di tale procedimento, e/o nei fatti alla medesima collegati, ipotesi per le quali non è indagato (né in alcun modo coinvolto)».

Mentre per quanto riguarda l’ipotesi di reato che gli viene contestata, sull’indizione della procedura di concorso per il conferimento di incarichi di direzione del reparto di terapia del dolore relativi ai presidi ospedalieri di Olbia, Nuoro e Cagliari, si è riservato «il deposito di una memoria esplicativa al fine di dimostrare la perfetta legittimità del proprio operato».

Secondo gli inquirenti, tra gennaio del 2020 e giugno del 2021 Temussi, che all’epoca era commissario dell’Ats, avrebbe fatto pressioni per accreditare la struttura semplice di terapia del dolore del Binaghi pur consapevole che «difettassero i requisiti strutturali, impiantistici, tecnologici e organizzativi», «per erogare prestazioni nell’ambito del servizio sanitario nazionale».

(Unioneonline/s.s.)

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