Ancora terrore negli occhi di chi ha visto le fiamme minacciare, distruggere, radere al suolo ventimila ettari di terra, il dieci per cento di tutto il territorio della provincia di Oristano.

A fare paura ora sono proprio i piccoli focolai che ogni tanto si ripresentano. Allerta a Cuglieri, Scano Montiferro, Bonarcado, Santu Lussurgiu, Sennariolo, Tresnuraghes, Magomadas, Flussio e Tinnura. Basta veramente poco per far ripartire il disastro: la speranza è che non entri il maestrale.

Come deciso in conferenza dei capigruppo, oggi in Consiglio regionale si discute di emergenza incendi. Il presidente Christian Solinas, assente questa mattina per poter accogliere il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio a Cagliari, è invece atteso nella seduta pomeridiana, mentre l'apertura dei lavori in aula questa mattina è stata dedicata alla relazione dell'assessore dell'Ambiente Gianni Lampis.

Già ieri, prima ancora della fine dell'emergenza, su disposizione di Solinas si è riunito il Comitato operativo regionale per elaborare lo schema operativo necessario per la perimetrazione del rogo, la valutazione dei danni e per predisporre la relazione tecnica necessaria per il riconoscimento dello stato d'emergenza nazionale. "Abbiamo agito d'anticipo – ha spiegato Solinas – per abbattere i tempi tecnici e abbreviare i passaggi che ci consentiranno di erogare risorse ai cittadini, per il risanamento di edifici pubblici e privati, per una ripartenza rapida”.

I SOCCORSI – Anche ieri, dalle 5 del mattino, per spegnere i roghi erano in campo tantissimi soccorritori. Operativi 22 mezzi aerei: 10 elicotteri e 12 Canadair tra cui quelli provenienti da Grecia e Francia, arrivati nell'Isola per rafforzare le squadre dell'antincendio. Impegnati a terra circa 7.500 persone tra vigili del fuoco, barracelli, forestale e protezione civile. Sono oltre 600 gli interventi eseguiti invece dai carabinieri in soccorso ai territori invasi dalle fiamme. 

LE INDAGINI – La ricostruzione di quel che è accaduto parte dall'incendio dell’auto, in panne, parcheggiata in una banchina nella Provinciale 15, territorio di Bonarcado. La fiamma dal cofano in breve tempo si è estesa fino al bosco di Sos Molinos e viene spenta. Ma con lo scirocco nella mattinata proprio da quell'area riparte l'incendio; le fiamme in poco tempo si allargano sui terreni vicini, alimentate dal caldo e dal vento.

Le indagini devono accertare che una mano ignota non abbia piazzato alcuni inneschi approfittando proprio dell'incendio scoppiato venerdì. Per qualcuno infatti non è possibile che le fiamme sabato mattina si siano rialzate "da sole" devastando 20mila ettari di terra. 

(Unioneonline)

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