La fuga dal fuoco, la paura per la propria vita e per le attività. I sardi fanno i conti con la drammatica situazione di questi giorni di fuoco che hanno devastato ampi territori dell’Isola, soprattutto ma non solo l’Oristanese.

Tante le testimonianze raccolte da Videolina che questa sera nello speciale Monitor ha raccontato la disperazione di cittadini, di allevatori, e la preoccupazione dei sindaci e dei politici. Decine di migliaia gli ettari andati in fumo, animali bruciati, una parte di Sardegna che non c’è più.

“Il ruolo dell’agricoltore – ha detto Battista Cualbu, presidente di Coldiretti Sardegna, nel corso della trasmissione con in studio Simona De Francisci e il direttore Emanuele Dessì – è fondamentale come figura custode del territorio e questo va riconosciuto per dare un ruolo a chi vive la campagna, come merita. L’importante ora è che le bonifiche vadano a buon fine e che vengano create nuove recinzioni perché gli animali si trovano adesso senza pascolo, senza delimitazioni e possono diventare un pericolo. Deve seguire poi una stima certa dei danni per quantificare le immense risorse che servono, e chiedere allo Stato un aiuto per i ristori alle aziende. La burocrazia mi auguro che non sarà un ostacolo”, ha concluso Cualbu.

Domani intanto è in programma una seduta straordinaria del Consiglio regionale proprio sul tema dell’emergenza. Il presidente Christian Solinas ha ribadito la presenza della Regione: "Spero in una piena sintonia di tutte le forze, siamo chiamati a un intervento che rimetta le popolazioni in condizioni di aver fiducia nelle istituzioni e ripartire. Un impegno corale, noi faremo la nostra parte, ma non dobbiamo essere lasciati soli dall’Italia e dall’Europa. Nel frattempo dobbiamo porci degli interrogativi: perché ancora la cultura degli incendi, perché questo malessere che si trasforma in atti criminali? Non sappiamo ancora se i vari episodi siano frutto di un caso fortuito o dell’azione coordinata di più mani, ma faremo chiarezza”.

“Fino a pochi giorni fa – ha spiegato invece Gianni Lampis, assessore regionale alla difesa dell’Ambiente - i numeri erano confortanti rispetto agli eventi incendiari, a dimostrazione che la macchina regionale ha avuto la capacità di intervenire sempre in modo tempestivo. Le comunità erano state avvisate dell’alto rischio fiamme, e dopo pochi minuti i mezzi aerei sono entrati in azione per governare i primi roghi. Le vite da salvare sono state una priorità, questo è stato un grande risultato. È stato un lavoro immenso”.

Gli allevatori hanno già promosso la “paradura” del foraggio, ossia il dono delle risorse ai colleghi in difficoltà, e molti pastori stanno offrendo pascoli in varie zone della Sardegna come segno di grande vicinanza. 

Dalla zona del Montiferru in tarda serata non arrivano notizie confortanti: a Santu Lussurgiu le squadre a terra stanno monitorando il territorio, il timore è che qualche focolaio possa riprendere vita.

(Unioneonline/s.s.)

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