Tempi più rapidi per definire i processi e cresce anche il numero dei ricorsi definiti, ma ci sono ancora molti procedimenti di lunga data che attendono di essere decisi. È la fotografia presentata con la relazione del presidente Marco Buricelli sull’attività svolta nell’anno 2022 dal Tribunale amministrativo regione della Sardegna, in occasione della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario.

Lo scorso anno sono stati presentati al Tar isolano 839 ricorsi ma ne sono stati definiti 1167 (che diventano 1179 se si considerano anche quelli definiti con altri provvedimenti). Il totale dei ricorsi pendenti al 31 dicembre 2022 risulta essere di 1942.

In rapporto tra l’anno scorso e quello precedente crollano i procedimenti in materia di appalti (-99), ma generalmente il numero complessivo dei ricorsi presentati è tornato sotto quota 900, con 139 procedimenti in meno rispetto all’anno prima. Il numero dei procedimenti pendenti è progressivamente sceso in cinque anni dai 2966 del 2017 ai 1942 dell’ultimo rilevamento.

Per quanto riguarda le materie la parte del leone la fanno sempre l’edilizia e l’urbanistica con 211 nuove sentenze, davanti agli appalti (100), i giudizi di ottemperanza (75), l’accesso agli atti dei documenti (50) e il pubblico impiego (47).

«Dall’analisi - ha detto il presidente Buricelli - sembra di poter dire che lo stato di salute della giustizia amministrativa in Sardegna, nelle non facili condizioni date, sia discreto e in cauto miglioramento rispetto al passato. Si sono ridotte (ancora) le giacenze dei procedimenti pendenti, e si sono abbreviati i tempi di decisione dei ricorsi, specie in alcune materie. Certo, sono ancora numerosi i processi pendenti da lunga data, a dispetto del principio, scolpito in Costituzione, della durata ragionevole del processo».

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