Anziani e poveri che rinunciano alle cure a causa dei tempi biblici delle liste d’attesa, che arrivano anche ai primi del 2024.

Succede soprattutto nel centronord Sardegna, e gli otto milioni di euro annunciati a settembre scorso dalla Giunta regionale per far fronte all’emergenza non sono mai arrivati.

Lo ha denunciato il capogruppo Pd in Consiglio regionale Gianfranco Ganau, ma a fare una fotografia sulla situazione della sanità sarda sono le Acli: «La situazione è decisamente preoccupante, anche i genitori di bimbi con patologie dello spettro autistico segnalano come le visite con un neuropsichiatra infantile siano rinviate molto spesso al 2024, costringendo a costose visite private per ottenere i piani di trattamento», spiegano Salvatore Sanna, presidente di Acli Salute, e Luciano Turini, rappresentante di Acli Assoconfam.

A soffrire, sottolineano, «è soprattutto il centro-nord, dove la situazione difficile di molti reparti ospedalieri, da Sassari ad Alghero fino a Ozieri, è ampiamente conosciuta ma senza che si intravedano segnali di miglioramento».

Ancora: «La disponibilità di strutture private convenzionate con la Regione è inoltre molto limitata rispetto al Sud Sardegna, è del tutto evidente che se i tempi delle liste di attesa sono già inaccettabili nel sud Sardegna, quelli del centro nord Sardegna sono fuori legge e anti Costituzionali». 

Ganau invece ha duramente attaccato l’ex assessore Nieddu e l’attuale Doria: «È scandaloso che siano ancora senza esito gli interventi annunciati e per i quali sono state stanziate le risorse risalenti a sette e quattro mesi fa. Si tratta di cure e prestazioni diagnostiche che vengono sottratte dalla disponibilità dei cittadini».

(Unioneonline/L) 

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