In Sardegna 13 nuovi Cavalieri della Repubblica nominati da Mattarella: i nomi
A Cagliari il Prefetto Castaldo ha consegnato le onorificenze del Capo dello Stato anche ai CommendatoriVidoe di Massimiliano Rais
In Sardegna 13 nuovi Cavalieri della Repubblica, nominati dal presidente Sergio Mattarella.
La cerimonia di consegna delle onorificenze si è celebrata questa mattina, a Cagliari, alla presenza del Prefetto Giuseppe Castaldo.
I diplomi di Cavaliere sono stati consegnati a:
- Giovanni Perra, assistente tecnico in servizio presso il Comando Marittimo Ovest
- Angelo Giuseppe Mangano, ispettore direttore Macchine presso la Stazione Navale di Manovra della Guardia di Finanza di Cagliari
- Giampaolo Marongiu, comandante della Sezione Operativa Volante Guardia di Finanza - Compagnia di Iglesias
- Agnese Delogu, dipendente della Regione Autonoma della Sardegna a riposo
- Stefano Porcu, direttore tecnico del Settore Paracanoa della Federazione Italiana Canoa Kayak
- Aldo Bruni, sovrintendente della polizia di Stato a riposo
- Angelo Ninu, ispettore superiore della polizia di Stato a riposo
- Gabriele Mereu, dirigente medico della Asl di Cagliari
- Roberto Loche, ufficiale medico dell'Esercito Italiano in servizio presso il Dipartimento Militare di medicina Legale di Cagliari
- Alessio Gabriele Degortes, vice comandante del Comando Militare Esercito Sardegna.
Sempre nel corso della cerimonia, a Maria Antonietta Mongiu, archeologa e presidente del Comitato scientifico per l’Insularità, e a Enzo Floridia, presidente della Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale di Cagliari, è stata consegnata l'onorificenza di commendatore dell'Ordine al Merito della Repubblica.
L'onorificenza di Cavaliere di Gran Croce è stata attribuita a Giorgio Falconi, dirigente pubblico a riposo.
Inoltre sono state consegnate le Medaglie d'onore alla memoria di Biagio Di Caro e Alessandro Onnis, cittadini italiani deportati in Germania ed internati nei lager nazisti durante la Seconda Guerra mondiale e destinati al lavoro coatto per l'economia di guerra, ritirate dai rispettivi familiari.
(Unioneonline)