"Il nostro personale è italiano": bufera sullo slogan di Tirrenia e Moby
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"Il nostro personale? È tutto italiano!".
È polemica sui social per lo slogan di Tirrenia e Moby, le compagnie di navigazione della Onorato Armatori, firmato dall'agenzia pubblicitaria Armando Testa.
"Navigare italiano è un impegno - si legge nella reclame, rilanciata in queste ore sui social -. Significa avere 5mila lavoratori italiani altamente qualificati, per offrirvi un servizio sempre impeccabile. Vuol dire riconoscere il valore e la professionalità dei nostri connazionali e portare lavoro e fiducia nei nostri porti. Significa darvi solo il meglio".
Una scelta, quella di fare leva sull'italianità dei dipendenti, che non è piaciuta molto agli internauti e che ha scatenato una pioggia di critiche su Twitter e Facebook.
La scrittrice Michela Murgia ha descritto la campagna pubblicitaria come "spudorata e discriminatoria: gli altri aggettivi trovateli voi".
"Se pensi di convincermi a salire sulle tue navi perché il personale italiano lavora meglio a prescindere, beh, io all’Elba me ne vado a nuoto", il post di Selvaggia Lucarelli, che ha aggiunto: "Anche Schettino era tutto italiano".
"Ecco dove siamo arrivati - ha twittato un ex dipendente della Testa, Marco Faccio -. Io giuro che, in quanto pubblicitario, mi sarei rifiutato di dare questo messaggio. È una vergogna".
E ancora, tra i commenti: "È la peggiore pubblicità del 2018", "Sfruttano il sentimento nazionalistico per caratterizzarsi e distinguersi dai concorrenti", "Ecco l'effetto di mesi di campagna xenofoba e trasversale", "La prossima volta in Sardegna ci vado a nuoto", "L'italianità è un'altra cosa", "Complimenti per questa campagna in pieno stile Germania 1936".
(Unioneonline/D)