Polvere al veleno. Arriva da una antica discarica di sterili minerari, una montagna rossa cresciuta in secoli di attività estrattiva quasi aggrappata alle falde della collina di Monteponi. Siamo alle porte di Iglesias. Gli ingredienti di questa sorta di gigantesco budino al veleno sono un campionario di metalli pesanti: piombo, cadmio, mercurio, insieme a zinco e ossido di ferro.

Una legge di sette anni la, la "152" del 2006 li classifica come rifiuti contaminanti: sono i prodotti di scarto dei processi elettrolitici utilizzati per ricavare piombo e zinco dalle rocce metallifere che venivano estratte dalle miniere dell'Iglesiente. Che quella sia una collina di veleni lo ha accertato l'Igea, la società costituita dalla Regione per la bonifica e il recupero dei vecchi siti minerari che costellano il territorio del Sulcis Iglesiente.

Ma proprio sulla collina è stato imposto il vincolo paesaggistico da parte della Soprintendenza: quel cumulo di rifiuti tossici è stato elevato al rango di testimonianza unica di archeologia industriale.

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