Guamaggiore, ucciso l'ex sindaco Il vicino confessa l'omicidio: in carcere
La vittima è stata uccisa con due fucilate. Il corpo ritrovato nelle campagne di Guamaggiore, non distante dal cimitero comunale, vicino alla strada per Selegas. Un compaesano di 71 anni, agricoltore, è stato fermato dai carabinieri e dopo l'interrogatorio accompagnato in carcere.Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Salvatore Caria, 71 anni, agricoltore di Guamaggiore, avrebbe confessato l'omicidio di Antonino Pusceddu (76 anni, ex sindaco del paese dal 1985 al 1990), ucciso con due colpi di fucile al petto sparati da distanza ravvicinata nelle campagne del piccolo centro della Trexenta. I carabinieri, dopo un lungo interrogatorio, lo hanno sottoposto al fermo di polizia giudiziaria per poi trasferirlo nel carcere di Buoncammino a disposizione dell'autorità giudiziaria. All'origine dell'omicidio uno screzio per ragioni di confini fra terreni con la vittima, screzio che era finito poi in tribunale. E ora, nel sangue.
I carabinieri del reparto operativo del comando provinciale di Cagliari e i colleghi della compagnia di Sanluri hanno dunque risolto in tempi rapidissimi l'omicidio avvenuto nel primo pomeriggio. Verso le 15 di ieri è stato ritrovato nelle campagne di Guamaggiore, non distante dal cimitero comunale, vicino alla strada per Selegas, in località Su Paradisu (Il Paradiso) il corpo senza vita di Antonino Pusceddu. Il pensionato stava curando il proprio uliveto. Il cadavere è stato trovato dal fratello che era stato chiamato dalla moglie della vittima allarmata perché non era rientrato a casa per il pranzo. Il corpo era rivesto per terra, con una ferita di arma da fuoco al petto, vicino all'Opel Astra di sua proprietà con la quale aveva raggiunto il podere. Sul posto sono intervenuti subito i carabinieri del Comando provinciale di Cagliari e della Compagnia di Sanluri, che hanno transennato la zona e avviato le indagini. Pusceddu è stato anche direttore dell'agenzia delle entrata di Isili.
Gli investigatori hanno individuato subito la pista giusta, fermando e accompagnando nella caserma di Gusila il vicino di terreno. E' finito sotto torchio: i carabinieri lo hanno interrogando insieme con il magistrato di turno Maria Virginia Boi. L'uomo alla fine avrebbe ammesso tutto.