Green pass, 17enne resta bloccato in Sardegna. I genitori: “Non può andare a scuola”
Il giovane era stato a Sassari per Natale dai parenti della madre: ecco cosa è successo
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Madre, padre e figlio di 17 anni sono rimasti bloccati in Sardegna per un problema con il Green pass: "A lui è stato negato il diritto allo studio, a noi quello di lavorare, a tutti e tre quello di tornare alla propria vita".
Lo denunciano all’Ansa i genitori, una coppia per metà di origini sarde che vive a Roma. I due regolarmente vaccinati e muniti di Green pass valido per viaggiare, a Natale erano andati a Sassari assieme al figlio 17enne per trascorrere le Festività con i parenti di lei.
I genitori però hanno preso il Covid e hanno dovuto posticipare tutti la partenza. E il ragazzo, partito col certificato valido per prendere l'aereo, ora si trova senza il Green pass rafforzato diventato obbligatorio dal 10 gennaio.
"Deve rimanere qui, sta perdendo settimane di scuola per un cavillo - lamentano madre e padre - ci siamo rivolti al Tribunale di Sassari e al ministro della Salute, ma per ora niente da fare". Il ragazzo è arrivato ad Alghero il 23 dicembre: "Saremmo dovuti ripartire l'8 gennaio”.
"In aeroporto abbiamo scoperto che il ragazzo, sebbene negativo nel periodo in cui noi eravamo positivi, non poteva salire in aereo", racconta il padre. Il 18 gennaio la madre ha scritto al ministro della Salute, Roberto Speranza, tramite la mail della sua segreteria. Ha riscritto il 21 gennaio, allo stesso indirizzo e poi due volte a un'altra mail ministeriale. "Abbiamo capito che c'è qualche riserva a concedergli una deroga per non creare un precedente".
La coppia il 26 gennaio ha scritto un'istanza d'urgenza al tribunale di Sassari. "Il giudice tutelare dichiara di non avere il potere di derogare alle vigenti norme sanitarie", riferiscono. Sono molto preoccupati, perché "la dirigente scolastica ci viene incontro, ma da oggi mio figlio non ha neanche più diritto alla Dad perché non è malato né in quarantena fiduciaria", spiega la madre, che si rivolge al ministro Speranza: "Ci permetta di tornare alle nostre vite e garantisca a mio figlio il diritto allo studio".
(Unioneonline/D)